Buoni pasto, chiavi di casa, portafogli: tutto in un cellulare…Nfc

Un cellulare/smartphone con tecnologia Nfc

ROMA – Chiavi di casa, buoni pasto, badge aziendale, cartella clinica e molto altro. Grazie alla tecnologia Nfc già da domani il nostro cellulare potrebbe contenere tutto questo. Anzi, il nostro cellulare è già in grado di farlo, dobbiamo in realtà aspettare che le porte e le pizzerie, i tornelli e le ambulanze siano attrezzati per questo scopo e la nostra vita, allora, sarà rivoluzionata.

La tecnologia Nfc (Near Field Communication) è quella tecnologia che ha reso possibile pagare diversi tipi di servizi attraverso lo smartphone. Ma la possibilità di pagare, il trasformare il cellulare in una sorta di carta di credito non era che l’inizio. Le possibilità offerte dalla tecnologia Nfc sono moltissime, tutte da sviluppare e in grado di cambiare la nostra vita.

“Mi ami, ma quanto mi ami? Mi pensi, ma quanto mi pensi? Ma quanto mi costi, sei in teleselezione…”, era il 1989 e questo era il testo dell’allora pubblicità della Sip. In meno di un quarto di secolo la Sip è diventata Telecom Italia ma, soprattutto, il telefono è diventato cosa altra rispetto a quello che conoscevamo. Allora era uno strumento, legato ad un filo, che ci permetteva di comunicare, non senza difficoltà, con amici vicini e lontani.

Oggi è un oggetto che portiamo in tasca, ovunque, con cui possiamo comunicare, leggere i quotidiani, comprare un biglietto aereo e molto altro ma, in brevissimo tempo, diventerà il nostro alter ego virtuale. Diventerà il contenitore e il veicolo di ogni nostra informazione, sarà utile per comprare i pop corn al cinema senza fare la fila e per avere, appena atterrati, tutti i ristoranti della città che stiamo visitando.

Ci permetterà di fare la spesa centrando le offerte migliori e schivando le code e ci potrebbe persino salvare la vita comunicando al medico dell’ambulanza che siamo allergici al farmaco “x”. Ci servirà per aprire la porta di casa e quella della macchina, per entrare in ufficio e mangiare a mensa, per segnare la presenza alla lezione all’università e molto, molto altro.

Novità e applicazioni figlie della tecnologia Nfc, novità di cui si è avuto un assaggio all’Italian Award for Nfc Mobile Payment and Service che si è tenuto a Milano alla fine di ottobre e novità che sono già tra noi, almeno in forma di progetti pilota. Tra questi, scrive Repubblica:

“una piattaforma di couponing transfrontaliera tra Giappone e Corea, che permette, attraverso degli smart-poster pubblicitari Nfc posizionati negli aeroporti di Tokyo e Seul, di avere informazioni su locali e negozi di entrambi i paesi, cartine, guide della città, e di scaricare coupon sconto. Informazioni e coupon anche negli Astral Media Advertising di Toronto e Montreal, in Canada, colonne dotate di tag Nfc. Molto avanti anche la Francia: a Nizza è partito ormai da due anni un esperimento pilota che ha coinvolto inizialmente solo la società di trasporto urbano, ma che ha l’ ambizione di coinvolgere tutti i siti culturali e turistici e i principali servizi amministrativi del Comune.

All’aeroporto di Tolosa è stato avviato un progetto pilota che prevede che i clienti vengano dotati di uno smartphone Blackberry Nfc che permette di accedere al parcheggio sotterraneo (all’ingresso c’ è una colonna con tag Nfc), al private lounge, di avere un accesso privilegiato all’ imbarco e di ricevere tutte le informazioni sul volo. L’ applicazione Nfc più conosciuta e forse più usata in questo momento è il portafoglio mobile di Google, Google Wallet, al quale adesso si aggiunge il Google Single Tap che permette, sempre avvicinando lo smartphone al Pos contactless, di scaricare punti fedeltà, sconti e buoni premio. La Pinacoteca Ambrosiana e la Sacrestia del Bramante a Milano hanno realizzato un’app che permette ai visitatori, ai quali viene offerto all’ ingresso un Samsung Galaxy S3, di scaricare le informazioni opera d’ arte per opera d’ arte.

Alla Universidad Catòlica San Antonio de Murcia a Guadalupe, in Spagna, gli studenti registrano la loro presenza alla lezione e affittano le biciclette con i telefoni Nfc. Ma sono di grande interesse anche i quattro progetti che hanno appena ottenuto l’ Italian Award for Nfc Mobile Payment and Service. L’ “Nfc employees solutions” è un progetto pilota avviato da Unicredit Business Integrated Solutions a Milano.

Ai dipendenti di una sede milanese del gruppo bancario è stato dato in uso un telefonino Nfc che permette loro di accedere alla mensa e di scegliere e pagare i prodotti alle macchine di distribuzione automatica e che fa anche da badge. La giovane società Retapps ha sviluppato invece una soluzione di assistenza allo shopping che permette di effettuare il “self-scanning” (cioè si scelgono i prodotti e se ne registra il prezzo) e di pagare senza file e senza tirar fuori la carta di credito all’ uscita del supermercato.

La società francese Adelya ha vinto con la “Adelya Platform”, una piattaforma che permette ai piccoli negozi, grazie a una rete Nfc, di lanciare promozioni, raccolte punti e iniziative pubblicitarie come le grandi catene, e che già ha coinvolto in Francia 1500 esercizi commerciali e tre milioni di consumatori. Mentre non è ancora attivo, perché richiede che il sistema sanitario nazionale si doti di lettori Nfc, il “Sistema Salvavita” di Maria Novella Loppel Paternolli, che ha ideato una cartella virtuale di pronto soccorso che contiene gruppo sanguigno, risultati di test allergici, storia clinica del paziente, tutto quello che può servire a indirizzare i medici in un intervento d’ urgenza, e che, strumentazione permettendo, potrebbe attivarsi già quando il malato viene caricato sull’ambulanza”.

Le possibili applicazioni sono poi praticamente infinite, il nostro smartphone potrebbe prendere in brevissimo tempo il posto del nostro portafogli, delle nostre chiavi, dei nostri documenti e chi più ne ha più ne metta. I tecnoscettici temono che questa deriva ci porterà ad essere dipendenti sempre più da questo oggetto e che la nostra privacy correrà rischi sempre maggiori. I loro timori sono senza dubbio fondati, ma da che mondo e mondo rifare un passaporto smarrito è sempre stato più complesso che riattivare una scheda telefonica perduta…

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