Dopo gli F-35 arriveranno i “nEUROn”: caccia-automa senza pilota

ROMA – Li prendiamo tutti. Anzi no, magari la metà. Certo però costano come una manovra finanziaria… Nemmeno il tempo di risolvere la querelle sui caccia F-35 destinati all’Italia (alla fine ne saranno acquistati 90 invece che 130 nei prossimi anni) che già la prossima generazione di aerei da combattimento è in arrivo. Non proprio domani, sarà pronto tra una ventina d’anni, ma il lavoro e i costi per realizzarlo già sono partiti. Il prossimo caccia sarà il nEUROn: più veloce, più potente e, soprattutto, senza pilota.

I vantaggi che arriverebbero eliminando la componente umana sono moltissimi, ma ci sono anche difficoltà da superare. La prossima generazione di caccia, la prima senza l’uomo, non sarà infatti un’evoluzione dei droni oggi già utilizzati. I droni sono telecomandati, i caccia senza pilota dovranno essere in grado di agire da soli. Dovranno cioè, nell’ambito di una missione ordinata dall’uomo, essere in grado ad esempio di sostenere combattimenti con altri caccia decidendo autonomamente mosse e strategia. Una bella differenza.

Non avere un pilota a bordo comporterebbe, in primis, un bel risparmio in termini di spazio, peso e strumentazione. Verrebbe meno anche la necessità di addestrare i piloti militari per molti anni e a costi astronomici e, cosa più ovvia, non si rischierebbe più la perdita di vite umane. Inoltre non ci sarebbe più il rischio che i piloti possano cadere in mani nemiche, ipotesi spesso più preoccupante per i comandi militari della morte stessa. Ma, soprattutto, i caccia senza pilota potrebbero avere prestazioni estreme, degne di missili più che di aerei, non dovendo più rispettare i limiti di accelerazione del fragile organismo biologico che oggi si portano appresso.

La strada sembra essere questa, Europa e Stati Uniti sono già al lavoro. Verso la metà di quest’anno volerà per la prima volta il nEUROn, che è un caccia senza pilota prodotto da un consorzio di paesi europei: Italia, Francia, Spagna, Svezia, Svizzera e Grecia, consorzio in cui per l’Italia figura l’Alenia Aermacchi (gruppo Finmeccanica) e per la Francia la Dassault. Come detto lo sviluppo di questo aereo è ancora lungo, ma di strada ne ha già fatta molta.

Non si parla di far volare un modellino, il prototipo che decollerà sarà già un aereo “vero”, cioè a grandezza naturale. E gli americani battono la stessa pista e sono persino qualche passo in avanti. Dopo aver valutato diverse ipotesi di futuri caccia senza pilota hanno concentrato l’interesse sul Northrop Grumman X-47B, che dovrebbe completare le prove di volo nel 2013. Un caccia pensato inoltre per equipaggiare anche le portaerei a stelle e strisce.

Una strada che sembra segnata, almeno per chi vuole mantenere la supremazia nei cieli del mondo, e una strada che, insieme ai costi, almeno da noi porterà le abituali polemiche.

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