Norman Atlantic: nel garage clandestini e camionisti possono avere acceso fuoco

di Riccardo Galli
Pubblicato il 31 Dicembre 2014 - 12:45 OLTRE 6 MESI FA
Norman Atlantic: nel garage clandestini e camionisti possono avere acceso fuoco

Norman Atlantic: nel garage clandestini e camionisti possono avere acceso fuoco (foto Ansa)

BARI – C’erano, e ed è un fatto accertato, nella pancia del traghetto Norman Atlantic tante, troppe persone che non avrebbero dovuto esserci. Persone che, certo colpevolmente ma anche involontariamente, possono aver acceso la scintilla che si è trasformata in incendio, o possono questo aver contribuito a diffondere lungo i ponti della nave.

Clandestini e camionisti. Nei garage notoriamente vietati e sigillati del Norman Atlantic, quei garage dove è sempre vietato restare durante la navigazione, come chiunque abbia mai preso un traghetto con l’auto al seguito sa, c’era una piccola folla. C’erano passeggeri che su quella nave non avrebbero dovuto esserci, persone ritrovate cadavere o salvate con nomi che non erano sulle liste d’imbarco: clandestini.

C’erano, ed è un fatto, perché chi di loro si è salvato ne è la prova e racconta che non era solo.

E poi c’erano i camionisti. Uomini regolarmente registrati ma irregolarmente rimasti vicino ai loro mezzi, anche se non è chiaro per quale ragione. E c’erano, anche loro, senza ombra di dubbio perché, come nel caso dei clandestini, è una testimonianza diretta a confermarlo.

Persone, tante, e comunque troppe, che possono aver acceso il fuoco trasformatosi in incendio. E potrebbero averlo fatto in mille modi: con una sigaretta fumata per ammazzare il tempo, con un fornelletto acceso per fare un caffé o per proteggersi un po’ dal freddo, comunque pungente nella pancia di una nave d’acciaio. Un gesto apparentemente innocente che è in realtà il massimo dell’incoscienza in un ambiente dove non dovrebbe esserci nessuno proprio per il pericolo d’incendi. Un gesto apparentemente innocente che facilmente potrebbe essere diventato tragedia.

Ma potrebbero aver fatto anche altro, i clandestini ed i camionisti: potrebbero aver infatti anche contribuito a diffondere le fiamme, a prescindere dall’esserne stati i creatori o meno. Alcuni, tra quelli che raccontano di essere stati nel vietato garage, si sono salvati. E, raccontano, anche se è abbastanza autoevidente, di essersi salvati scappando dal garage per raggiungere luoghi più sicuri, in zone diverse della nave. E per farlo non possono che aver attraversato porte, porte che già l’ultima ispezione della Norman Atlantic segnalava come “malfunzionanti”, porte che sono la barriera che contiene le fiamme in una sola zona evitando che si propaghino per l’intero scafo.

Per raggiungere il mare, l’elicottero o le scialuppe da dove sono tratti in salvo, clandestini e camionisti hanno consentito quindi al fuoco di ‘uscire’ dal garage aprendogli le porte, a patto che queste avessero funzionato naturalmente e, non è escluso, il fuoco stesso hanno forse acceso.