Rughe in volto? Cacca colibrì, veleno d’api, cervello bovino, placenta

ROMA – Sareste disposte, donne soprattutto ma non solo, a farvi ricoprire il viso di cacca, sì proprio di cacca, per apparire più belle, più giovani, con meno rughe? La domanda non è retorica, l’applicazione di cacca sul volto, di uccello per la precisione, chiamata più correttamente guano, ma sempre cacca è, è l’ultima frontiera in tema di cosmesi.

E’ passato il tempo delle creme alle erbe, ai fiori, alle alghe e persino del fango. Roba vecchia, superata. Ma prima di ricorrere al bisturi, estrema ratio del sogno dell’eterna giovinezza, il mercato offre oggi diverse soluzioni alternative. Tutte, ovviamente, con una star che ne certifica l’assoluta efficacia. Si va dal guano appunto, ma di colibrì che se fosse di piccione non risulterebbe altrettanto esotico, al veleno di vipera, sino al veleno delle api. Già è difficile “strizzare” i denti ad un serpentello, figuriamoci ad un ape.

La cosmesi, la ricerca e la rincorsa di un viso giovane, fresco, levigato, sono un’ossessione tipicamente femminile, ma che sempre più uomini condividono. Non si tratta di una scienza esatta e le mode si susseguono mandando via via in pensione il rimedio che fino ad un attimo prima sembrava insostituibile ed insuperabile. Riduzione matematica delle rughe, del 20, del 30 e anche del 50 per cento in tre, cinque, sei settimane. Le rassicuranti promesse inondano la nostra vita. Ma sono promesse, e le questioni estetiche sconfinano spesso nella religione e nella magia. Così ogni star che si rispetti adotta la sua tecnica definitiva in tema di cura della pelle, tanto da diventarne una sorta di messia/rappresentante. E le tecniche scelte per cercare di arginare lo scorrere del tempo sono le più disparate e stravaganti, e a volte si, anche un po’ schifose.

Il campionario è ampio: si va dalla placenta usata da Jennifer Lopez, la usa da anni, e giura che è il suo unico segreto di bellezza. Le costa mille dollari la settimana, ma la versione in commercio è più abbordabile: a 64,20 dollari. Alle sanguisughe magnificate ed utilizzate da Demi Moore, gliele applicano in Austria, in un centro specializzato, come ha raccontato, serissima, a David Letterman. «Prendono una sanguisuga, te la mettono nell’ombelico e questa comincia a morderti tanto che ti viene voglia di gridare: “Hey, tu, bastarda!”. Dopo, però, inizi a rilassarti mentre la sanguisuga comincia a gonfiarsi. Alla fine la sanguisuga viene staccata ed uccisa». Anche se non si capisce perché la povera bestia (la sanguisuga non la Moore) venga poi uccisa, forse una volta che assaggiano il sangue umano devono essere abbattute come fiere, mah. Sino al già citato guano di colibrì, e immaginate quanto deve essere difficile raccoglierlo visto che i colibrì sono uccelli minuscoli. Grande fan di questa tecnica, e non poteva essere altrimenti, è Victoria Beckham.

C’è poi l’ampio capitolo dedicato ai veleni che, più o meno tutti, garantiscono un effetto botox senza botox. Tra i più gettonati ci sono i sieri e le creme al veleno di serpente (vipera e altri): si chiamano Snake, Retilift, Glamoxy Snake Serum (160 dollari a confezione). Una piccola quantità e l’effetto botox è assicurato. Poi, ogni formula ha le sue varianti. Quella di Rodial mette nel flacone anche una molecola di carbonio, che aumenta «il ricambio delle cellule facciali». E c’è chi, come la ricercatrice Sonya Dakar, sostenitrice del siero serpentino, scomoda persino Cleopatra, che forse conosceva già il segreto. Anche se la regina d’Egitto soleva immergersi nel latte d’asina se la memoria non c’inganna. In tema di veleni poi, anche quello delle api ha i suoi sostenitori. Non api qualsiasi però, troppo comodo. I principi attivi sono estratti da insetti allevati in alveari neozelandesi con una tecnica che un animalista contesterebbe. Le api sono stimolate a espellere veleno con micro cariche elettriche. La quantità estratta è però minuscola, ovviamente, e quindi il prezzo vola: 28 grammi valgono 27mila sterline. “Sponsor” di questa tecnica Camilla Parker Bowles, la moglie del principe Carlo, che certo come testimonial non è delle più rassicuranti. La duchessa di Cornovaglia si rifugia dalla beauty guru Deborah Mitchell che ha messo a punto una Bee Venon Mask (usatissima appunto da Camilla) che stende sui volti stropicciati dal tempo nel suo centro di bellezza: nome evocativo, Heaven, immerso nel verde dello Shropshire. Chi non può arrivare fin lì trova on line una crema a base di veleno d’api a un prezzo abbastanza normale: 55 sterline. Forse non sarà veleno neozelandese ma fa lo stesso.

Non solo donne però: Mel Gibson ricorre a una misteriosa sostanza (Selegine) a base di cervello di mucca che avrebbe anche la capacità di attivare le cellule cerebrali, specialmente al tavolo verde. Nessuna smentita circa l’uso di Selegine, ma l’addetto stampa di Mel Gibson, Alan Neirob, ha dichiarato che a poker il cervello di mucca non ha funzionato. La pelle però era splendida.

Veleno, placenta, sanguisughe, cervello e guano. Per l’illusione della giovinezza si è disposti a tutto, a qualsiasi follia ma, in fin dei conti, voi bacereste una donna, o un uomo chiaramente, dalla pelle splendida sapendo che si è appena tolta/o dal viso uno strato di cacca d’uccello?

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