Tasse casa, la Ue chiede a Renzi di…perdere le elezioni

Tasse casa, la Ue chiede a Renzi di...perdere le elezioni
Tasse casa, la Ue chiede a Renzi di…perdere le elezioni

ROMA – Anche in politica, magari dopo contorti giri e oziosi percorsi, due più due fa quattro. Sembra però che questa, diciamo così, alta incidenza statistica alla Commissione Europea non risulti. Si dà infatti il caso di un premier, Matteo Renzi, che in Italia risulta l’unico disposto e impegnato a fare più o meno quello che l’Unione Europea richiede e consiglia. Quindi…quindi con sopraffina logica la Ue chiede a Renzi di perdere le elezioni.

E’ la storia stramba delle tasse sulla casa, le tasse italiane sulla casa. E’ assolutamente vero, anche se la gran parte della popolazione non vuol sentirlo, che la tassazione sulla proprietà immobiliare è in Italia bassa rispetto al resto d’Europa e del mondo occidentale. Ed è ancora più vero che in generale l’Italia tassa rendita e patrimonio meno di quanto tassi lavoro e profitto. Quindi in assoluto e astratto dover essere economico ci vorrebbe meno Irpef e meno Irap e non meno Imu e Tasi e Iva.

E’ anche assolutamente vero che in Italia per fare le riforme che la Ue consiglia, esige, domanda ci vogliono consensi elettorali e un governo che li sappia raccogliere. Senza consenso e voti alle elezioni non si fa jobs act, cambio del Senato, riforma della Pubblica Amministrazione, della giustizia civile, della scuola, delle banche cosiddette popolari…Tutte cose che la Ue chiede, tutte cose che incontrano in Italia forti, fortissime resistenze e opposizioni.

Infine è praticamente vero che se Matteo Renzi si rimangia l’abolizione di Tasi e Imu 2016 sulla prima casa le prossime elezioni le perde, a partire dalle amministrative 2016 appunto. Ed è ovviamente vero che abolendo le tasse sulla prima casa Renzi le elezioni fa un bel passo avanti per vincerle.

Ed è indubitabilmente vero che se Renzi perde le prossime elezioni le riforme (meravigliose o pessime che siano) che vuole l’Europa in Italia non si fanno. Non le farebbe certo un governo sostenuto da Salvini, tanto meno un governo a trazione M5S. Entrambe le opposizioni hanno chiaramente un’agenda del tutto alternativa a quella della Commissione europea.

Quindi, se la Ue vuole le sue riforme in Italia (sacrosante e doverose o infami e ingiuste che siano) la stessa Ue non può che tifare perché Renzi non perda consenso ed elezioni. Però gli chiede di perderle mantenendo le tasse sulla proprietà della prima casa. Che sia un Brunetta a chiedere a Renzi di perdere le elezioni ci sta. Regolare che lo faccia un Di Maio. Perfino comprensibile che a chiedere di fatto di essere sconfitti siano un D’Alema o Bersani…muoia Renzi con tutti i filistei…Ma che a chiedere a Renzi di governare e fare le riforme senza consenso elettorale sia la Ue è, come dire, la prova della gran fatica a compitare due più due fa quattro.

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