ROMA – Donald Trump nel 1968 rischiava di essere chiamato dallo zio Sam a prestare servizio militare. E soprattutto rischiava, come centinaia di migliaia di suoi coetanei, di essere inviato a far la guerra nel Vietnam. Per evitare che “I wont you” del manifesto di arruolamento patriottico fosse rivolto proprio a lui, che l’indice dello zio Sam puntasse proprio nella sua direzione, il giovane e già ricco Trump esibì le carte di quattro rinvii/esenzioni per motivi di studio. E fin qui…
In Vietnam a combattere era percentualmente bassa la quota dei bianchi benestanti che andavano. Toccava in proporzione molto più ai neri, agli ispanici e comunque ai poveri, ai ragazzi anche bianchi a basso reddito. Quindi nessuna sorpresa che quattro rinvii/esenzioni consentano al giovane Trump di restare a casa e al sicuro. Ma la quinta volta…
La quinta volta Trump presenta un certificato medico che attesta una “spina” al tallone, insomma un tallone dolente. Che impedisce o dovrebbe impedire di marciare. Quindi niente divisa e servizio militare per Trump. Quello stesso giovane che in quelle stesse settimane e mesi e anni gioca a football, tennis, squash. Quel certificato medico, la scelta di procurarselo attestano non solo dello scarso zelo patriottico in gioventù di chi poi da candidato presidente si atteggerà a condottiero/vendicatore. Attestano con molta chiarezza della volontà di imboscarsi.
Infatti anni dopo Trump mentirà eccome sulla questione, dirà di non aver fatto il servizio militare per “un colpo di fortuna”, mai nominerà il certificato medico relativo al tallone. E si capisce perché. Trump prima imboscato e poi reticente fino alla bugia sulla sua “storia” militare. Lo stesso candidato presidente che si è permesso parole stizzite verso i genitori d Huimayun Khan, soldato Usa musulmano morto in Iraq nel 2004 per salvare i compagni da un kamikaze. I genitori del solato caduto erano andati alla Convention democratica e avevano parlato dal palco. Trump non l’ha sopportato e ha insolentito il capo velato della donna.
Capita ai guerrieri di cartapesta di sterminare a parole il resto del mondo. Ieri Trump ha scoperto e annunciato che Hillary Clinton ha “venduto l’anima al diavolo” anzi è in chiara combutta con Satana e che le elezioni presidenziali, se non le vince lui, sono, testuale, “truccate”. Imboscato ieri, invasato oggi.