ROMA – Velo islamico, il datore di lavoro lo può vietare alla dipendente di religione islamica. Ovviamente del velo islamico se ne può vietare l’uso sul luogo di lavoro e non in assoluto. E’ il succo di una sentenza di una Corte di Giustizia in Lussemburgo con giurisdizione sull’Europa tutta o quasi. E così tutti hanno titolato e riportato, sul “succo”. Ma ci si è dimenticati di riferire sulla buccia, i semi e perfino sulla natura del frutto.
Velo islamico vietabile sul luogo di lavoro e diciamola però tutta e tutta intera. La sentenza autorizza i datori di lavoro a vietare non solo il velo islamico ma anche ogni altro simbolo di appartenenza religiosa e politica. Quindi vietabili, croci e crocefissi cristiano al collo, cattolici, protestanti o ortodossi che siano. Vietabili simboli di appartenenza ebraica a partire dal circolo di stoffa che copre la parte superiore della nuca. Vietabili simboli di appartenenza politica sotto forma di ciondoli, capi di abbigliamento con stampigliata propaganda, tatuaggi-manifesto…
Vietabile insomma secondo sentenza sul luogo e posto di lavoro tutto ciò che può contraddire una politica aziendale di “neutralità” culturale e ideologica verso i consumatori. Buona o cattiva che sia l’appartenenza l’azienda non giudica e tanto meno stabilisce. L’azienda, il datore di lavoro vogliono la clientela non debba confrontarsi e misurarsi con identità religiose e politiche conclamate e di fatto pubblicizzate sul luogo di lavoro. E, se questo vogliono, hanno buon diritto ad ottenerlo esigendo dai loro dipendenti. Buon diritto al punto che la donna di religione musulmana che aveva fatto ricorso alla Corte era stata licenziata per il suo rifiuto a dismettere il velo e licenziata rimane.
Diciamola tutta e tutta intera. Le aziende hanno il diritto di vietare velo islamico e ogni simbolo religioso e politico esibito dai dipendenti sul luogo di lavoro. Tutti, non solo il velo.
Il velo può essere vietato non perché è “cattivo” e simbolo di una religione dei “cattivi”. A questa interpretazione ammiccano incoscientemente molti che riportano la notizia. Il velo islamico vale per la Corte che ne sancisce la vietabilità tanto quanto la croce cristiana o altro simbolo religioso.
Ciò che può essere legittimamente vietato esibire sul luogo di lavoro non è una fede o una appartenenza, ma l’esibizione appunto della fede e dell’appartenenza.
Il divieto non è un obbligo. E’ una facoltà a discrezione del datore di lavoro. Non è che è stato stabilito che non si può andare a lavorare indossando un simbolo religioso. E’ stato stabilito che se il datore di lavoro te lo chiede per mantenere “neutrale” l’habitat aziendale, ha il diritto di farlo e il lavoratore non può opporsi. Lavoratore che poi, uscito dal lavoro, si rimetterà liberamente il velo, il rosario o quel che gli pare.
Diciamola tutta, anche se un crampo di pigrizia o peggio non ce l’ha fatta dire tutta e giusta su questa del velo islamico.