Integratori, analgesici, obesità, impotenza: sul web si compra al buio

di Riccardo Galli
Pubblicato il 27 Marzo 2012 - 16:14 OLTRE 6 MESI FA

Lapresse

ROMA – Prodotti per dimagrire e per migliorare le prestazioni sessuali soprattutto, ma on line si trova qualsiasi cosa: dalle aspirine “alternative” al farmaco che cura il cancro, dalle sostanze proibite come gli steroidi alle cosiddette “nuove droghe”. Un mercato senza confini, senza regole e senza controllo. Cinque minuti, un paio di clic, una carta di credito, ma non è nemmeno indispensabile, e l’acquisto è fatto. Sarà comodamente consegnato a casa al più tardi in sette giorni, cinque lavorativi.

Il caso della donna morta a causa del “sorbitolo killer” altro non è che la più classica delle punte degli iceberg, l’incidente che sbatte in faccia a tutti una realtà perfettamente conosciuta: quella degli acquisti di farmaci, ma non solo, attraverso internet.

La Rete è uno strumento fantastico, si può fare di tutto e sembra avere potenzialità più o meno infinite. Possibilità che sono però a disposizione non solo di chi è in buona fede, ma anche di chi privo di scrupoli è ben disposto a truffare il prossimo in modo più o meno grave. I controlli sono difficili e colpire, fisicamente, chi organizza truffe via internet è ancor più complesso. Basti pensare a chi vende per esempio un farmaco scaduto potenzialmente tossico (anche se questa fattispecie non è in realtà reato), la polizia postale può facilmente risalire al pc del colpevole, ma come garantire che il proprietario del pc sia anche colui che ha venduto il farmaco. E se poi questo pc si trovasse all’altro capo del globo? Una sorta di impunità che fisiologicamente incoraggia chi di queste piccole o grandi truffe vive.

Merita una spiegazione quanto su detto: la vendita di farmaci contraffatti non è reato nel nostro Paese. In base infatti ad una sentenza del 1966 della Corte di Cassazione, perché un farmaco sia pericoloso deve esserci un “rapporto causa-effetto tra assunzione del medicinale e possibile danno”. In altre parole sino a che non ci scappa il morto, o comunque finché non si palesa il danno dovuto dall’assunzione, la semplice vendita non costituisce reato.

Basterebbe questa piccola precisazione riportata da La Stampa per comprendere quanto una regolamentazione di questo campo sia necessaria. E ad onor del vero qualcosa si sta facendo, dal prossimo anno infatti compariranno nel web migliaia di nuove farmacie, con una bella differenza però rispetto a quelle che popolano ora la rete: saranno legali. Certo saranno una goccia nel mare rispetto alle decine di migliaia di siti che ora si spacciano per farmacie e che comunque operano al di fuori della legalità: senza autorizzazioni e il più delle volte senza chiedere ricette. Saranno le farmacie dei professionisti di tutta l’Unione europea che, per effetto di una direttiva del 2011, entro il prossimo gennaio potranno mettere a disposizione i loro prodotti anche su Internet, riconoscibili grazie ad un logo, e venderanno soltanto quello che è legale vendere, con le prescrizioni e le norme in vigore. Con questo l’Unione Europea spera di colmare il ritardo rispetto ad altri Paesi come gli Stati Uniti, ad esempio, dove esistono già norme precise per esercitare il commercio in rete e bollini di riconoscimento a rassicurare i consumatori. Non basterà certamente a far sparire il mercato illegale, ma almeno offrirà ai cittadini un’alternativa sicura e legale. Alternativa che attualmente in Italia non esiste.

Oggi infatti il mercato è esclusivamente illegale, ma volendo essere più corretti non è nemmeno illecito, è semplicemente privo di regole. E così attraverso migliaia di siti, da quelli che pubblicano ciò che privati mettono in vendita, e-bay su tutti, a quelli dedicati esclusivamente a prodotti più o meno farmaceutici, ora sulla rete si trova tutto. Viagra fatto in Cina, viagra rosa verde o giallo, il viagra alternativo, prodotti a base di anfetamine per dimagrire, farmaci spacciati per rimedi noti ma in realtà contraffatti, steroidi e anabolizzanti. Se queste tipologie di merce sono le più pericolose per la salute, per ovvie ragioni, non sono però le uniche con queste caratteristiche. Sempre in rete si possono acquistare giocattoli ed elettrodomestici, accessori e cibi prodotti al di fuori di ogni controllo, ma questo è un altro capitolo della vicenda.

L’offerta del Web non conosce limiti e confini quindi. Esistono sì anche siti che vendono prodotti “regolari”, ma è quasi una scommessa trovarli. Alcuni prodotti sono semplicemente inutili, ma altri sono potenzialmente mortali. Molti siti senza scrupoli offrono farmaci prodotti in Asia, contraffatti o contenenti ingredienti non dichiarati, adulterati o scaduti, con dosaggi sbagliati, o privi di indicazioni di dosaggio e avvertenze. Alcuni prodotti antiobesità, ad esempio, contengono, come è stato accertato, più di tre volte la dose giornaliera raccomandata di sibutramina. Molto spesso alcuni farmaci, pur presentati con gli stessi nomi, non sono quelli che hanno regolarmente ottenuto l’autorizzazione alla commercializzazione.

Altri sono privi di efficacia perché comprendono una quantità di principio attivo inferiore a quella dichiarata o addirittura assente e, quindi, del tutto inefficace. Talvolta i principi attivi non sono quelli dichiarati. Altre volte, invece, la qualità degli eccipienti è insufficiente. Senza parlare dei rischi connessi alla conservazione. Dagli integratori (carnitina, cisteina, papaia fermentata e innumerevoli altri) agli analgesici, ai sedativi, agli stimolanti (ad esempio Ritalin) agli steroidi anabolizzanti, ai farmaci antiobesità, ai farmaci per la cura dell’impotenza, dal Cialis al Viagra generico a prezzi stracciati nelle e-pharmacies.

Tutto questo disponibile con estrema facilità, basta un pc, un collegamento internet e un indirizzo a cui far spedire la merce. Si risparmia e si mantiene l’anonimato. Peccato che spesso quello che si compra non corrisponda con quello che si riceve.