Roberto Mancini Day, la cronaca della suggestiva serata dedicata al ct campione d’Europa

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 16 Settembre 2021 - 12:19 OLTRE 6 MESI FA
Roberto Mancini Day, la cronaca della suggestiva serata dedicata al ct campione d'Europa

Roberto Mancini Day, la cronaca della suggestiva serata dedicata al ct campione d’Europa FOTO ANSA

Palasport esaurito per Roberto Mancini, cori festosi, raffiche di Amarcord. Un abbraccio caloroso, orgoglioso, riconoscente. La serata in onore del c.t. azzurro, nato e cresciuto nella marchigiana Jesi,  è andata come previsto: il Mancio sul palco con i genitori. Marino Bartoletti da Forlì cerimoniere col baffo, platea a temperatura sambodromo, canzoni ruffiane e strappa lacrime. La Coppa Europea esposta come un trofeo di guerra, parroco e sindaco a darsi di gomito nella bolgia dantesca, le vecchie morose annidate e vigili nei loro ricordi giovanili. Mamma Marianna se le ricorda tutte e le etichetta  semplicemente come  innocenti “amorini“. Ci sta. Roberto ancora non conosceva l’apripista Vialli.

Le parole di Roberto Mancini

Roberto Mancini ha cominciato a parlare al tramonto, con la gente ancora in spiaggia, nel retropalco, davanti ad una selva di taccuini, microfoni, telecamere. Ha detto: ”Questa città l’ho sempre amata. Wembley? Beh, vincere in quello stadio ha un sapore unico e speciale. Cos’è la felicità? È fare il lavoro che ami, tornare a casa dopo tanti mesi e ritrovare un minimo di normalità, stare con la tua gente, ritrovare la famiglia e gli amici“. E aggiunge: ”L’obiettivo comune era fare qualcosa di speciale per i nostri tifosi, sapendo di avere alle spalle il sostegno  di una intera Nazione; è stata questa la molla che ci ha spinto verso traguardi che molti pensavano fossero irraggiungibili“.

Il Mancini Day

Il Mancini Day – 15 settembre – vive poi al Palasport il clou della grande festa. L’Amministrazione comunale gli conferisce solennemente l’incarico di “Ambasciatore di Jesi nel mondo“. La vittoria di Wembley ha incrementato il turismo del 26%. Sul palco si inseguono gli stacchi musicali a sottolineare i momenti di una splendida  carriera. Per gli anni al Bologna (1977-1981) Bartoletti sceglie Lucio Dalla e il profetico “L’anno che verrà“. Perfetto.

Per gli anni alla Sampdoria (1982-1977) e le sue 424 partite e 132 gol, Bartoletti punta dritto sui New Trolls e “Quella carezza della sera” e quella voglia di avventura “quella speranza che sentivo nascere in me, non so più se mi manca di più“. Finale inevitabile con “Notti magiche“ cantata dalla Nannini e Edoardo Bennato . Ricordate? “Notti magiche inseguendo un goal sotto il cielo di una estate italiana. E negli occhi tuoi voglia di vincere“.

Una voglia che dura ancora dopo 37 partite senza sconfitte (28 vittorie, 9 pareggi). Record mondiale. Prossimo impegno azzurro il 12 novembre a Roma con la Svizzera. Prima però c’è la semifinale di Nations League con la Spagna il 6 ottobre, finale il 10 ottobre.