Romagna sott’acqua e inchiesta per la gestione del territorio. Schlein fa finta di nulla ma lei aveva la delega. Prime inchieste sulle scandalose incurie che stanno emergendo anche in Emilia-Romagna.
Nel mirino dei pm la “malagestione”. Succede a Ravenna, la provincia più colpita. Come è successo a Firenze nel 1966, a Genova nel ‘70, a Ischia nel 2022 ed in molte altre località, dal Piemonte alla Sicilia. Nulla è cambiato.
Sotto accusa politici (di ogni colore), burocrati, tecnici e dintorni. Miliardi spesi e immediato il valzer delle scarica-barile, piani anti dissesto falliti, solito ipocrita bla bla nei talk show. Morale: anni di tragedie, centinaia di vittime (446 solo nell’ultimo decennio ), colpevole inettitudine e dappocaggine- evidente limitatezza – del cosiddetto sistema.
Nel frattempo gli eventi estremi sono cresciuti del 328% , certificati dall’Eswr (European severe weather database), il centro tedesco di ricerca che documenta gli eventi meteo estremi in Italia. Dati confermati dal rapporto Onu che avverte:”La situazione è precipitata in dieci anni in tutto il mondo”. E aggiunge:”Sarà sempre peggio “.
OMICIDIO COLPOSO CONTRO IGNOTI
Il pm di Ravenna Angela Scorza non ha perso tempo. Ha aperto un fascicolo di indagine senza ipotesi di reato per le vittime recuperate fino a domenica 21. Ma ovviamente il passo della Procura di Ravenna, dovuto, è solo il primo. Già da giorni ci si interroga sugli errori del passato, sulla cattiva gestione del territorio, sulla sottovalutazione del rischio idrogeologico che soltanto in Emilia-Romagna interessa quasi il 15% del territorio.
Di più: il PM vuole chiarire perché le opere di messa in sicurezza non sono mai terminate, mai nemmeno pianificate. Si vedrà.
IL CODACONS IN CAMPO
Un primo segnale è arrivato dal Codacons che ha puntato il dito contro le istituzioni per l’emergenza maltempo che ha colpito anche le vicine Marche. In una nota presentata alla Procura di Ancona il Codacons chiama in causa le responsabilità di istituzioni ed Enti locali.
E precisa: ”È necessario verificare il corretto utilizzo dei fondi pubblici destinati alla messa in sicurezza del territorio poiché da anni si denuncia l’assenza di un piano di prevenzione dei dissesti idrogeologici in Italia, il mancato o cattivo utilizzo dei fondi per interventi strutturali sul fronte della messa in sicurezza del territorio e l’inerzia delle istituzioni in tal senso.”
E conclude:” Tragedie e alluvioni come queste ultime che stanno devastando Romagna e Marche non sono causate da eventi climatici ma dall’uomo, poiché con la dovuta attività preventiva sarebbe possibile contenere o scongiurare gli effetti del maltempo sul territorio e sulla popolazione”.
ELLY SCHLEIN ALL’ANGOLO IN ROMAGNA
La segretaria dem ha ammonito il proprio partito: nessun scontro con il Governo davanti al disastro: ”Serve unità e spirito di coesione nazionale e noi siamo disponibili a collaborare.”
Ma per la Schlein non è facile stavolta schivare le polemiche: la sua carriera politica è iniziata proprio in Emilia-Romagna dove la neo leader Pd faceva fino a pochi mesi fa la vicepresidente a fianco di Stefano Bonaccini. Con una delega, guarda caso, alla transizione ecologica e al “patto per il clima” sottoscritto nel 2020 con le parti sociali. Inevitabile quindi che sia chiamata in causa. Lei per ora fa finta di nulla e si limita a dire: ”Non sono una tecnica”.