ROMA – Una infinita campagna elettorale quella che va in scena nel governo dei vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il governo, scrive Giuseppe Turani su Uomini e Business, non sembra più preoccuparsi dei conti che non quadrano, ma solo delle prossime elezioni europee e la rissa prosegue:
“Proseguono, come in un cabaret, le risse fra Di Maio e Salvini. Intanto le settimane passano e si avvicina la stagione (autunno) in cui si dovrà pensare alla nuova legge di stabilità. Questa legge non si può non fare: è il bilancio dello Stato, e un bilancio va comunque scritto.
Da come si stanno mettendo le cose non si ha idea di chi possa scrivere una legge di stabilità decente. Se non si vogliono accettare gli aumenti automatici dell’Iva (messi come clausola di salvaguardia) bisognerà fare molti salti mortali. In questi giorni le cifre si sprecano, ma si sa che solo per evitare l’aumento dell’Iva servono (subito) almeno 23 miliardi. Poi c’è il resto.
Dove trovare tutti questi soldi? Il governo gialloverde sembra pensare che da qualche parte arriveranno, miracolosamente. Ma non è mai successo e non succederà nemmeno questa volta.
Allora ci sono solo due possibilità. La prima è che i gialloverdi, con qualche scusa, se ne vadano lasciando a altri il compito di rimettere ordine e di recuperare i 30-40 miliardi che serviranno. La seconda è che trovino il coraggio di lanciarsi lungo la strada del debito crescente: debiti, cioè, senza più limiti. “Vaffa alla commissione di Bruxelles”, e via.
Ma si può fare? Sì, si può. Anche se bisognerà immaginare un’Italia molto diversa da quella di oggi. Fuori dalla comunità europea e anche dall’euro, con le banche nazionalizzate (ma con quali soldi?) in modo da poterle obbligare a compare Bot. E così via.
Questa strada, che piace ai sovranisti e che sembra facile da percorrere, ha un solo, enorme difetto: non porta a nessuna crescita. È una sorta di abbonamento alla stagnazione perenne. Per chi avesse dei dubbi, andare a vedere il Giappone degli ultimi trent’anni.
Fantascienza? Forse. Ma non si vedono i gialloverdi al lavoro su idee credibili. Tutti a far vedere chi è più tosto. La buona amministrazione, invece, sembra scomparsa. Purtroppo, è tutto quello che sanno fare: campagne elettorali infinite”.