Sanità: alla regione Lazio il commissario del commissario sul budget

Niente di nuovo sotto il sole della sanità laziale.

1. “Una situazione fallimentare”. In questo modo può essere sintetizzato l’ultimo incontro, del 27 settembre 2011, della Regione Lazio con il Tavolo che controlla l’attuazione del piano di rientro. Partiamo dalla coda, le conclusioni, al termine di 14 pagine di verbale, che si riesce ad acquisire con notevole ritardo ed attraverso rocamboleschi sotterfugi. Vengono erogati alla Regione 400 milioni “delle restanti spettanze a tutto il 2009” (pari a 606 milioni). Ma solo 350 “immediatamente” (sono gli stessi annunciati dalla Presidente Polverini al termine del primo consiglio dei ministri del Governo Monti, con raddoppio dell’effetto mediatico). Gli altri 50 sono subordinati “all’invio da parte della regione e alla verifica positiva” del Tavolo di 3 diversi adempimenti, a ciascuno dei quali viene associato un premio (25 milioni per “la definizione degli accordi contrattuali con i Policlinici gestiti da Università non statali”; 12,5 milioni per le modifiche all’accordo con la fondazione S. Lucia; 12,5 “per la costituzione della struttura ad hoc preposta alla attuazione delle disposizioni in materia di autorizzazione ed accreditamento”). L’ultima richiesta è praticamente un commissariamento nel commissariamento: “una struttura ad hoc sotto la diretta supervisione del sub-commissario al fine di attuare i procedimenti connessi alla LR12/2011 (accreditamento definitivo).

2. Non si spiega quindi, se non per mera propaganda dal corto respiro, il trionfalismo con cui, all’indomani della riunione, la governatrice Polverini, ha commentato gli esiti dell’incontro. Del resto era già accaduto con i precedenti incontri e, ad essere precisi, accadeva anche nella precedente legislatura regionale. I bicchieri per il decisore politico sono sempre mezzi pieni.

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