Scorie nucleari italiane deposito mai. Nascondere dove costa mld in bolletta

Pubblicato il 22 Aprile 2015 - 15:14 OLTRE 6 MESI FA
Scorie nucleari italiane deposito mai. Nascondere dove costa mld in bolletta

Scorie nucleari italiane deposito mai. Nascondere dove costa mld in bolletta (foto Ansa)

ROMA – E’ un gioco costoso, cui giocano tutti. Il gioco del nascondere dove mai ci sarà un deposito nazionale delle scorie nucleari italiane. Ci giocano tutti, tanto il costo del gioco lo pagano le bollette elettriche, o meglio i consumatori grandi, medi e piccoli di energia elettrica. Miliardi in più in bolletta pagati da aziende e famiglie è il costo del gioco. E il gioco continua.

Il deposito nazionale dei rifiuti nucleari italiani doveva essere operativo nel 2009. Sei anni dopo l’individuazione dei siti possibili è stata rinviata di ancora qualche mese, magari meglio dopo le elezioni regionali. I ministeri dell’ambiente e dello sviluppo economico hanno pensato bene di “rifletterci” sopra ancora un po’. Ci giocano i governi quindi a nascondere il dove del deposito, e non da oggi. I governi giocano al nascondino del sito e neanche di quello che poi davvero dovrebbe essere il sito. Non solo è impronunciabile il nome definitivo della località, nessuno si azzarda neanche a pronunciare i nomi dei siti possibili, potenziali. Perché? Perché ne verrebbe fuori una italianissima ira di dio. A giocare a nascondino infatti non sono solo i governi.

A nascondere, al gioco del nascondere partecipano Regioni, Comuni e Province, insomma la politica locale al gran completo. Sommando le dichiarazioni di indisponibilità governo locale per governo locale, prendendo per buone le argomentazioni di opportunità di ogni sindaco e assessore d’Italia, non c’è nella penisola un luogo adatto e sicuro per far da deposito alla scorie nucleari. Qui troppo terremoto, potenziale s’intende. Qui troppa popolazione, qui troppo vicino a mare, qui troppo vicino alle acque dolci, qui troppa argilla, o troppo granito o troppe coltivazioni….

Al gioco del nascondere il sito partecipano entusiasti partiti politici e associazioni di cittadini, abitanti della mezza e piena collina, della valle e del fiume, del borgo, della contrada…Mamme e parroci, contadini ed ecologisti, elettori ed eletti uniti nella lotta e nella determinazione: qui da noi il deposito no!

Quindi nel frattempo, un frattempo che dura da circa 30 anni, le scorie nucleari italiane stanno in Francia. Per tenerle lì si paga ovviamente salato “affitto” ai francesi. Nello stesso frattempo, visto che il deposito italiano per scorie nucleari italiane non c’è e nessuno vuole ci sia, lo smantellamento di quelle che furono le centrali nucleari italiane resta in piedi e resta incompleto perché se venissero svuotate dove si mettono i rifiuti? Con grande gioia della società addetta allo smantellamento che finisce per avere un appalto senza scadenza in cassaforte. Ovviamente anche la Sogin presente il conto allo Stato italiano, come i francesi. Solo che i francesi ci hanno dato lo sfratto: riprendetevi le vostre scorie nucleari entro il 2025 (stanno lì dal 2006) mentre Sogin continuerebbe volentieri a tenere in ordine (a pagamento) ciò che dovrebbe smantellare.

Ci giocano tutti al gioco a nascondere dove mettere le scorie nucleari, un gioco che è costato finora circa 11 miliardi. Li paghiamo con le bollette della luce e quasi nessuno se ne accorge. Un gioco a nascondere il sito che genera un costo nascosto nella bolletta. Un gioco in cui sono, siamo, tutti complici.