Imu seconde case, acconto giugno più caro, con Tares a dicembre salasso siderale

di Sergio Carli
Pubblicato il 12 Maggio 2013 - 09:55 OLTRE 6 MESI FA
berlusconi silvio

Berlusconi fa le corna: Imu, li ha vinto e ora pensa ai giudici

ROMA – Imu: cosa sarà di noi? Qui è la chiave della credibilità non solo del Governo Letta, ma di Berlusconi, che sabato a Brescia ha dimostrato che la parola magica, Imu, è per lui uno specchio per illudere gli italiani, essendo che il suo vero obiettivo sono i suoi probemi con la giustizia.

Di Imu da Berlusconi non si è più sentito parlare, nemmeno quando ha cominciato a essere chiaro che abolizione o rinvio rischia di essere solo una burla. E per la sinistra rischia di essere una trappola elettorale brutta assai. Berlusconi sul taglio Imu ha messo ormai il cappello, mentre da parte della sinistra si sono sentiti solo balbettamenti e distinguo da odio di classe: e non da parte di Nichi Vendola ma da parte anche della segretaria della Cgil Susanna Camusso.

Valentina Conte su Repubblica di domenica 12 aprile dà il colpo di grazia, con uno scoop solitario:

“Sale l’acconto Imu sulle seconde case possibile stop al rincaro per le imprese”.

Non se ne è accorto il Sole 24 Ore, che si limita allo

“stop al moltiplicatore per le imprese”

e nemmeno il Corriere della Sera, che pensa alle risorse per finanziare il tanto favoleggiato taglio dell’ Imu e al finanziamento della Cig (“Le troveremo”, assicura Fabrizio Saccomanni, ministro dell’ Economia).

Repubblica invece è precisa come un rasoio che taglia le illusioni:

“La notizia è che l’acconto Imu di giugno sarà più salato di quello del 2012. Almeno per chi dovrà versarlo e cioè proprietari di seconde case e imprenditori”.

Una bozza di decreto su Imu e Cig dovrà essere messa a punto entro la metà della prossima settimana,

“sospendendo la rata di giugno del balzello sulla casa o spostandola a settembre, in attesa di un disegno organico dell’imposta”.

Ma nonostante il lodevole sforzo, il Governo Letta rischia di restare intrappolato nel groviglio di leggi, commi e codicilli che sono il terreno di guerriglia dell’alta burocrazia, gente che gode di ricchi stipendi non soggetti ai rischi della cig né alle fluttuazioni del mercato. Sono loro quelli che sul serio comandano in Italia e non sono molto interessati a quel che succede agli italiani.

Leggiamo il racconto di Valentina Conte:

“Perché l’acconto Imu sarà più caro dello scorso anno? Un emendamento al decreto sblocca- crediti delle imprese con la Pubblica amministrazione, approvato giovedì notte in commissione Bilancio della Camera, prevede difatti che la prima rata di giugno si calcoli in base alle aliquote e alle detrazioni dell’anno precedente.

“Questo significa che i proprietari dovranno rifare, per l’ennesima volta, i conti: sommare acconto e saldo del 2012 e dividere per due. Poiché il saldo di dicembre, come gli italiani ben ricordano, fu più alto (perché la maggior parte dei Comuni ritoccò all’insù le aliquote), il risultato dell’operazione matematica darà per certo una prima rata più alta. Ben pochi Comuni quest’anno decideranno di abbassare le aliquote sulle seconde case, semmai le alzeranno ancora, con l’effetto di un saldo natalizio esplosivo”.

“Per gli immobili industriali e commerciali, anche peggio.

“Trovare uno spazio per sospendere l’ Imu anche ai capannoni (richiesta rinnovata sabato dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi: «Prioritario toglierla o “rischedularla”») sarà difficile. La partita vale 11-12 miliardi: 6 miliardi gli immobili industriali e altrettanto negozi, alberghi, centri commerciali. Il governo studia però le alternative: come congelare l’aumento delle rendite (vale 300 milioni), confermare le agevolazioni dello scorso anno, esentare strutture sfitte o piccole realtà già in crisi”.

Amara conclusione:

“A dicembre dunque il salasso, combinato con la super-Tares (la nuova tassa su rifiuti e servizi), sarà astronomico”.