Sicilia, scherzi del belino per Beppe Grillo: da Bagheria a Vittoria che botte

Beppe Grillo (foto Ansa)
Beppe Grillo (foto Ansa)

ROMA – Abuso d’ufficio, omissione di atti d’ufficio, turbativa d’asta e rivelazione di atti d’ufficio, in relazione alla gestione del servizio rifiuti e ad alcuni casi di abusivismo. Di chi stiamo parlando? Di Patrizio Cinque, sindaco pentastellato di Bagheria, comune del palermitano.

Seguendo il filo logico di quello che i grillini hanno sempre sostenuto, buon senso vorrebbe che il M5S si fosse schierato con la magistratura allontanando dal Movimento il sindaco indagato. Ma probabilmente la regola vale solo quando il sindaco in questione appartiene ad un altro partito, quindi tutti in prima linea per difendere il primo cittadino perseguitato, ma solo un po’.

Dovevano scendere tutti in piazza per manifestare il proprio sostegno a Cinque, ma proprio lui ha chiesto di annullare la marcia “per evitare speculazioni”. Il sindaco ha dichiarato che chiarirà tutto con la magistratura chiedendo la revoca dell’obbligo di firma, ma essendo stati chiesti per lui i domiciliari è molto improbabile. Nel frattempo nell’universo grillino cade un’altra tegola, la figlia del muratore di Vittoria che si suicidò per difendere la propria casa, Martina Guarascio, (che ricordiamo è stata ricomprata con i fondi donati dai Cinque Stelle), ha deciso di fare il suo ingresso in politica. Con il partito di Grillo? No, correrà per le elezioni Regionali con Forza Italia. Forse questo non è l’anno fortunato dei grillini.

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