Suicidio assistito, serve legge per un fine vita dignitoso: perché si deve andare in Svizzera come Massimiliano?

Suicidio assistito, serve una legge, per un fine vita dignitoso: perché si deve ancora andare in Svizzera come ha fatto Massimiliano?

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 18 Dicembre 2022 - 11:34 OLTRE 6 MESI FA
Suicidio assistito, serve una legge, per un fine vita dignitoso: perché si deve ancora andare in Svizzera come ha fatto Massimiliano ?

Suicidio assistito, serve una legge, per un fine vita dignitoso: perché si deve ancora andare in Svizzera come ha fatto Massimiliano ?

Suicidio assistito: serve una legge chiara.  La Politica non può continuare a voltarsi da un’altra parte. Parliamone. Perché per morire si deve andare in Svizzera ?

Perché non in Italia, casa nostra? E perché si va nella famosa clinica di Zurigo “scortati“ come  accadeva agli sventurati nei secoli bui?

MASSIILIANO E LA VIDEO-ACCUSA ALL’ITALIA

È l’ultimo caso eclatante che ci ha consegnato il “ponte della Immacolata“. Mentre 12 milioni di italiani andavano in vacanza, Massimiliano se ne andava a morire in una clinica elvetica. Una morte cercata, lucidamente voluta e inseguita. Da sei anni Massimiliano (toscano, 44 anni, malato di sclerosi multipla) conviveva con una malattia che non perdona. Da due anni voleva farla finita. 

Prima dell’8 dicembre aveva rivelato con un video su YouTube che sarebbe andato via dall’Italia per lasciarsi morire. Era deciso per il cosiddetto “suicidio assistito”. Un video-appello in cui diceva “voglio morire in Italia, la mia vita è finita, non ci sono cure, è una sofferenza continua, giorno dopo giorno”. Un video che ha fatto il giro di tutti  Tg nazionali, un video rivolto soprattutto alla Politica distratta, al legislatore che non si pronuncia. E Massimiliano, accompagnato dal papà, da Felicetta Maltese (71 anni, attivista della Coscioni) e dalla bioeticista Chiara Lolli, ha raggiunto Zurigo e la morte.

SUICIDIO ASSISTITO, LA POLITICA TACE. FINO A QUANDO?

Nessun politico ha risposto al video-appello. Tutti  zitti. Senza imbarazzo. Il nostro Paese non consente a tutti una morte dignitosa. Siamo davanti ad una situazione che deve essere risolta con un intervento legislativo. L’Italia non può far finta che il problema non esista. In vent’anni la clinica svizzera “Dignitas” ha registrato 3.249  casi. E va ricordato che nel 2019 la Corte Costituzionale ha messo fine al caso  Cappato, scagionandolo per aver aiutato a morire dj Fabio (27 febbraio 2017).

LA BATTAGLIA DI MARCO CAPPATO, PREMIATO CON L’AMBROGINO D’ORO

Milanese, classe 1971, eurodeputato (Lista Bonino) per dieci anni, attualmente tesoriere della Assiciazione “Luca Coscioni” per la “libertà e la ricerca scientifica” l’altro giorno Cappato  ha ricevuto l’Ambrogino d’oro al teatro Dal Verme (premio prestigioso assegnato dal Comune di Milano) per la sua lunga “lotta a favore di un fine vita dignitoso. Il problema della sofferenza e della libertà alla fine della vita è importante nella nostra società “. Così importante da meritare un urgente intervento del Parlamento.