Telefonini in classe, giusto usarli durante le lezioni? D’accordo col ministro Valditara

Telefonini in classe. E’ giusto usarli durante le lezioni? Il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara risponde con un no secco a quanti si dicono favorevoli.

E lo fa con una circolare mandata a tutti gli istituti del Paese con una particolare raccomandazione ai presidi di controllare con rigore questa disposizione. E’inutile girare intorno alla decisione del ministro. Noi diciamo, anzi io dico, che ha fatto benissimo ad interrompere un’usanza che comprometteva senza se e senza ma l’attenzione degli studenti, anche di quelli più piccoli che frequentano le elementari.

Andiamo al pratico: mentre un docente, qualsiasi esso sia, sta spiegando un argomento, magari assai delicato, c’è chi siede sul banco di un’aula e invece che ascoltare con attenzione le parole del professore è intento a chattare con i suoi amici, probabimente per programmare un pomeriggio senza l’assillo dei compiti. Lo sgarbo è doppio: a sé stessi perché non si apprende una parte della materia che si sta illustrando; al docente perché è una vera e propria mancanza di rispetto nei riguardi di chi sta parlando nel tuo interesse.

La speranza è che questa rigorosa decisione non finisca nel nulla, come è avvenuto nel lontano 1998 quando furono gli stessi studenti a chiedere una regolamentazione che mettesse ordine in un problema così delicato.

L’intervento del ministero durò lo spazio di un mattino, tanto è vero che l’uso del cellulare rimase lo stesso e nessuno si preoccupò di far rispettare ciò che era stato deciso.

Bisognerà seguire con attenzione due semplici impegni: l’autorevolezza dei professori e la responsabilizzazione dei giovani. I quali finalmente capiscano che tutto questo è stato deciso per una scuola “diversa” che aiuti chi studia a migliorare sempre per un futuro ricco di risultati positivi.

Fino ad oggi, i numeri dicono che la situazione è pessima. Oltre il 71 per cento degli studenti usa tranquillamente il cellulare in classe e furbescamente cerca di non farsi soprendere dal professore. Il quale a volte sorvola.  La statistica dice ancora che solo il 13 per cento dei ragazzi si comporta correttamente evitando di usare il telefonino in classe. Durante la ricreazione tutto diventerà lecito per evidenti motivi, ma dopo…….

A parte la scienza medica che sottolinea quanto danno può fare a chi si serve in continuazione del cellulare (malattie di una notevole importanza) è necessario anche ricordare che il cattivo esempio può creare diversi proseliti. Insomma, con la sua circolare, il ministro ha voluto far capire che da oggi in poi si volta pagina e non ci saranno giustificazioni di sorta. Spetterà ai responsabili della scuola stabilire i criteri di come ci si debba comportare.

Cellulari consegnati prima dell’inizio delle lezioni, provvedimenti disciplinari per chi viola questo cambio di passo. “Eslcudo la possibilità di applicare sanzioni” sottolinea il ministro.”Voglio fidarmi dei giovani a cui deleghiamo quel senso di responsabilità necessario per tutta la vita”.

Ora spetterà non solo ai presidi di evitare “escamotage” di ogni genere, ma anche e forse sopratutto agli studenti che dovranno comprendere le ragioni di questa delibera ministeriale. Guai a minacciare scioperi o manifestazioni del genere; guai a creare confusione sotto la sede del dicastero dell’istruzione nel tentativo di fare marcia indierro. Purtroppo negli ultimi anni la scuola ha segnato il passo per non dire che è regredita. I responsabili della svolta debbono essere anche i genitori che spesso, se non sempre, sono portati a dar ragione ai propri figli, pure se hanno torto marcio.

 

 

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