Ue: casa che inquina non si vende e non si affitta. Orrore! Dimenticando che lo Stato ci paga per farle green

di Lucio Fero
Pubblicato il 10 Dicembre 2021 - 09:50 OLTRE 6 MESI FA
Ue: casa che inquina non si vende e non si affitta. Orrore! Dimenticando che lo Stato ci paga per farle green

Ue: casa che inquina non si vende e non si affitta. Orrore! Dimenticando che lo Stato ci paga per farle green FOTO ANSA

Ue propone: dal 2030 fuori mercato case divora energia. Proposta e non legge, dal 2030 e non oggi e il divora energia come acclarato danno collettivo. Ma la reazione alla proposta è stata sostanzialmente orripilata, all’insegna del mettono le mani sulle nostre case, le sequestrano, con barbarie e infamità. Vitar la vendita o l’affitto di case divora energia? Esproprio e appunto orrore.

Ma non le volevamo tutte green?

La casa, la casa non si tocca e non pronunciare il nome casa invano, di questo non ha tenuto conto la Ue. Se dice che da una certa data in poi saranno fuori mercato, non più vendute auto a benzina o diesel non susciti orrore, trovi perfino qualcuno che lo trova logico e coerente con gli impegni presi e gli obiettivi di sopravvivenza (sì, sopravvivenza) legati al progressivo non uso di fonti di energia di natura fossile (carbone, petrolio…). Ma se applichi lo stesso concetto alla casa, allora è bestemmia, invasione, esproprio. E amnesia.

Super bonus 110%

Amnesia collettiva o quasi della piccola circostanza per cui lo Stato ci paga e ci sta pagando per rendere le nostre, qualora lo fossero, non più divora energia. Il Super bonus 110 per cento è lì per questo: spendi 100 per rendere la tua casa energeticamente compatibile e sostenibile e lo Stato ti dà 110. Se poi ti danno il tempo per la riconversione energetica (se 10 anni pochi per le velocità italiane si faccia 15) perché l’orrore per la messa fuori mercato di abitazioni recidivamente nocive? Se hai un trattore o un camion o un’auto che inquina e lo Stato ti dà tempo e soldi per cambiarli perché orrore se ti vieta di farli circolare dopo una certa data? Per il trattore, camion, auto l’idea si accetta, ma per la casa no. C’entra la psicologia, la cultura, la comunicazione in quel perché. Ma a formare quel perché c’è soprattutto un fare a non capirsi e a non capire: il futuro, anzi il presente lo vogliamo tutti entusiasticamente green, a condizione che non ci rompa le scatole a casa nostra.

Transizione? Siamo molto più refrattari di quanto ammettiamo: anche se pagati una casa risparmia energia ci fa fatica farla. E se proviamo a farla…L’Italia si è impegnata ad alte percentuali di energia da solare, provate a mettere due pannelli sul tetto di casa  ve la vedrete con una decina di autorità urbanistiche  simili che vi diranno che, dica il governo quel che vuole, loro dicono di no.