Fortini, Ama: “Roma sporca, colpa dei romani”. Indecente!

di Warsamè Dini Casali
Pubblicato il 29 Settembre 2015 - 12:34 OLTRE 6 MESI FA
Fortini, Ama: "Roma sporca, colpa dei romani". Indecente!

Fortini, Ama: “Roma sporca, colpa dei romani”. Indecente!

ROMA – “Se la città di Roma è sporca è perché qualcuno la sporca”: ci voleva un genio per scoprire una tautologia del genere. Daniele “Lapalisse” Fortini, presidente e ad di Ama, la municipalizzata in teoria incaricata di rimuovere e smaltire l’immondizia in città, è ancora più sottile nel rivelare le cause della sporcizia capitale: “Roma è sporca per colpa dei romani”.

E’ colpa mia che a Roma ci vivo. D’altra parte, lo dice un sondaggio, quello citato dal sindaco: “Il 55% dei cittadini intervistato sul tema dice ‘la colpa è dei romani’ e non ‘la colpa è dell’azienda e dei suoi dipendenti’. Io la penso come la maggioranza dei romani”, ha dichiarato a Radio 24.

E’ colpa mia se non mi rimbocco le maniche e non spazzo la strada sotto casa, non porto i sacchetti alla discarica, non caccio i gabbiani dalla monnezza che si accumula, non vigilo sull’invasione dei topi, non scoraggio i maiali dal grufolare intorno ai cassonetti.

E’ colpa mia se non ho la stessa solerzia civica di Alessandro Gassman nei ritagli di tempo. E’ colpa mia se l’obiettivo di portare la raccolta differenziata al 65% entro il 2015 come da solenne annuncio al momento dell’insediamento del nuovo ad Fortini è fermo invece al 43%. E’ colpa mia se ha dovuto licenziare 60 dipendenti, 37 impiegati e 23 autisti assunti da Alemanno.

E’ colpa mia se i netturbini scioperano perché l’azienda vuole privatizzare e affidarsi alle solite coop sulle quali per carità patria sorvoliamo. E’ colpa mia se ho qualche perplessità sulla democrazia del voto figuriamoci su quella dei sondaggi. E’ colpa mia se 4 romani su 5, a proposito di sondaggi, non si fidano del sindaco Ignazio Marino, è colpa mia se non credono sia meglio dello stesso Alemanno.

E’ colpa mia se non credo ai politici che vogliono cambiare la testa degli italiani, o per i meno ambiziosi, solo dei romani. E’ colpa mia se non faccio di mestiere l’amministratore delegato della più screditata municipalizzata d’Europa. Roma fa schifo, è colpa mia. Reciterò l’atto di dolore al cospetto del prete amministratore.