La malattia, l’isolamento a Douchy, l’amore per i suoi cani e negli ultimi mesi, la battaglia legale che ha visto coinvolti i suoi tre figli, divisi sullo stato di salute e la lucidità del padre, oltre alla presenza accanto a lui di Hiromi Rollin, sua controversa badante o “dama di compagnia”.
Questo il difficile tramonto di Alain Delon, scomparso oggi a 88 anni. Sugli schermi, il suo mitico sguardo era ormai diventato un ricordo fin dalla fine degli anni Novanta. Nel maggio 2019, alla vigilia della consegna della Palma d’oro d’onore per la sua carriera al Festival di Cannes, Delon aveva rilasciato diverse interviste.
In una, già indebolito dalla malattia, aveva espresso il suo grande desiderio di non vedere i suoi figli dilaniarsi in faide familiari. “Faccio di tutto affinché non succeda – diceva – non vorrei che i miei figli si facessero la guerra come i figli di Hallyday. Sto preparando tutto, non bisogna farsi prendere di sorpresa. Tutto sarà risolto prima della mia morte, che piaccia o no. Se non lo facessi, si dilanierebbero, fra loro ci sarebbe una guerra, ne sono certo”.
Non si sbagliava. Di pari passo con il peggioramento del suo stato di salute, i suoi timori si rivelarono fondati. Un mese dopo quell’intervista, fu colpito da due ictus, seguiti da un’emorragia cerebrale. Fu operato, poi ebbe bisogno di un lungo periodo di convalescenza e riabilitazione in Svizzera, durante il quale le notizie su di lui, indebolito anche da un linfoma, si fecero rare.
Tentò, un paio d’anni dopo, un ritorno, almeno sulla scena mediatica, annunciando un ipotetico ritorno sul set. In realtà, si stabilì nel suo rifugio prediletto, la proprietà di Douchy, nel centro della Francia, che aveva acquistato negli anni Settanta con la allora sua compagna, Mireille Darc. La coppia visse lì per una decina d’anni, prima della separazione, poi quella casa sterminata, circondata da 50 ettari di bosco e protetta da un muro altissimo, rimase il luogo preferito da Delon per proteggersi dall’esterno.
Negli ultimi anni, la sua unica apparizione in pubblico risale ai funerali dell’amico Jean-Paul Belmondo, nel settembre 2021, dove si presentò camminando con le stampelle. Gli ultimi anni di Delon sono stati funestati da liti familiari, denunce, intimidazioni. Al centro di tutto, i suoi figli.
Anthony, avuto dalla moglie Nathalie, Alain-Fabien e la sua preferita, Anouchka, avuti dalla relazione con la modella Rosalie van Breemen. Al di fuori della cerchia familiare, Ari Boulogne, figlio avuto dalla cantante dei Velvet Underground, Nico, e morto l’anno scorso a 60 anni senza essere stato mai riconosciuto dall’attore.
Anouchka, nata nel 1990, era la prediletta, la sola presente al suo premio a Cannes, e unica esecutrice testamentaria. Con gli altri figli, i rapporti di Delon erano stati difficilissimi e aspri, tanto da spingere l’anno scorso Anthony a scrivere un libro, “Fra cane e lupo”, nel quale li descrive in modo molto crudo.
L’estate scorsa, i dissensi che serpeggiavano da anni fra i figli, i sospetti di questi ultimi sul ruolo della Rollin al suo fianco. I figli denunciano la donna per violenze sul padre e circonvenzione ma poi si battono fra loro per la spartizione dell’eredità. La giustizia dispone ad inizio 2024 una perizia medica per valutare lo stato di salute dell’attore, che continua a peggiorare.
Anthony lo definisce “sempre più debole” e “incapace di vedersi ridotto così”. La giustizia dispone la sua messa sotto tutela, rafforzando la misura in primavera visto il peggioramento della salute di Delon. Ma la decisione di giustizia comporta, per l’attore, anche la privazione della libertà di gestire i propri beni e prendere decisioni sulle cure mediche alle quali è sottoposto.
“Non ha perso la testa”, protesta l’amata Anouchka, contro la quale protestano i fratelli per la parte ritenuta sproporzionata a suo favore nell’eredità del padre: “ha il 50%, io e mio fratello il 25% ciascuno”, protesta Anthony. Oggi, tutti i fratelli sono per una volta riuniti nell’annuncio della scomparsa del padre.
Insieme all’amatissimo cane “Loubo”, sulla cui sorte emerge in queste ore un interrogativo: l’attore ha più volte chiesto di “lasciarlo morire” insieme a lui, così da essere sepolti tutti e due con gli altri 35 cani avuti da Delon durante la vita. Riposano tutti in un piccolo cimitero per animali nella proprietà di Douchy, dove ha chiesto di essere sepolto anche l’attore insieme a “Loubo”.
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