MADRID – Lui si chiama Alberto. Lei Ingrid. Lui è cresciuto in Messico, lei nelle Fiandre. Lui ha avuto un’infanzia difficile, è separato e ha due figli. Lei è sposata e ha due figlie. Vite parallele, insomma. Ma Alberto e Ingrid sono sicuri di avere una cosa in comune: il padre, ovvero Juan Carlos re di Spagna.
La loro storia la racconta il settimanale Gente che spiega come il primo a farsi domande su chi fosse suo padre sia stato proprio Alberto. Tutto o quasi comincia con un ciuccio verde. Perché Alberto guardando i documenti della sua nascita trova una serie di “incongruenze” compreso quel simbolo allora misterioso. In un primo tempo cerca di rintracciare la madre ma, racconta, “la famiglia fece scudo attorno a lei (…) era membro di un’importante famiglia di banchieri catalani”. Quindi prova a capire chi è il padre e là sui documenti spunta il misterioso ciuccio verde.
A svelare l’arcano è un esperto che spiega ad Alberto che il ciuccio altro non era che un simbolo usato ai tempi della dittatura di Francisco Franco per indicare i membri della famiglia reale. “Nel 2001 – racconta a Gente – un giudice mi disse in forma non ufficiale che ero il primogenito di re Juan Carlos che conobbe mia madre quando studiava all’accademia militare di Saragozza”.
Ingrid, invece, racconta di aver scoperto chi fosse suo padre su confessione della madre dopo anni di silenzi. “Capivo il suo disagio”, le parole di Ingrid. Poi un giorno, davanti alla tv la donna si “liberò”: scorrevano immagini di re Juan Carlos e lei disse alla figlia: “Ingrid, quell’uomo è tuo padre”. Il passo successivo fu quello di rintracciare Alberto: Ingrid lo aveva visto in tv, lo aveva sentito dire che il re era suo padre. I due, così, decidono di fare un test del Dna: il responso è netto, anche se legalmente non vale. I due sono fratelli al 91%.
La domanda, ora, è che fare con il padre? Alberto racconta di volere solo il “riconoscimento”. Non gli interessano eredità e trono che tecnicamente potrebbe reclamare perché primogenito. Ingrid, invece, si limita a dire che avrebbe preferito un padre più “normale” uno a cui avrebbe potuto bussare e chiedere di recuperare il tempo perduto. Con re Juan Carlos no, non si può fare.