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Alessandro Borghese: “A scuola mi prendevano in giro per le foto sexy di mia madre”

di redazione spettacoli |4 Luglio 2024 19:13

Alessandro Borghese: "A scuola mi prendevano in giro per le foto sexy di mia madre" (Foto Ansa) - Blitz Quotidiano

Ospite del podcast Tintoria, Alessandro Borghese ha raccontato un po’ di sé e della sua carriera. “Se sei negli Anni Ottanta – ha confidato – quando hai 13-14 anni e tua madre è una sex symbol, leggi Barbarella nazionale, è una battaglia continua. Andavo a scuola e i compagni, che a quell’età non hanno tanti peli sulla lingua, mi dicevano di avere visto in tv mamma nuda. Mi prendevano in giro, io ci discutevo, li ho persino presi a pizze. Mi sono fatto le spalle, che è quello che bisogna fare a scuola, oltre a studiare. Serve per la vita”. La reazione della madre? “Tu vai e dì che tua madre sta nuda su Playboy perché se lo può permettere, invece la mamma del tuo amico è un cesso”.

Le parole di Alessandro Borghese

Alessandro Borghese: “A scuola mi prendevano in giro per le foto sexy di mia madre” (Foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Qualche retroscena su Quattro Ristoranti? “Ogni tanto ci sono delle litigate che dobbiamo tagliare (…) All’inizio si amano e io dico: ‘Oggi da te, domani da loro, sii onesto, sii obiettivo e trasparente, dì quello che devi dire’. Ma c’è sempre un po’ di remora: solitamente dura due giorni, il terzo crollano tutti i freni inibitori…”.

Lo chef ha anche ammesso come non sempre le cene sia succulente… Anzi. “E comunque va peggio a me che, a volte, me tocca mangia’ certe schifezze! Alla fine comunque è bello perché giri l’Italia in posti che non sono classici dove trovare ricette anche inedite e storie umane meravigliose: ne vado orgoglioso”.

Alessandro Borghese, infine, per ribadire l’amore per la cucina e la ricchezza della tradizione culinaria italiana ha affermato che “ogni studente italiano dovrebbe conoscere a menadito almeno un piatto della sua regione, perché qui viviamo tutti di poke, sushi, tutti vogliono aprire ristoranti esotici e ci stiamo dimenticando della nostra cultura e della nostra cucina regionale italiana”.

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