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Belve, Fabrizio Corona: “Nina Moric? Se sta male è colpa mia. Belen…”

Ospite nello studio di Belve, Fabrizio Corona, intervistato da Francesca Fagnani ripercorre un po’ le tappe della sua, sregolata, carriera.

L’intervista comincia con la domanda di rito: “Che belva si sente?”. “Non mi sento nessuna belva perché la belva è una persona crudele e cattiva – replica Fabrizio Corona –. Io sono tantissime cose, cinico, spietato, furbo, approfittatore, calcolatore, uno che ha venduto l’anima al diavolo ma non sono né cattivo né crudele. Una belva non è spietata. Essere spietati è diverso da essere crudeli e cattivi. Sono un animale indefinibile”.

“Sono innamorato di me – prosegue – Mi vedi? C’ho 50 anni, ho fatto 10 anni di galera, 15 anni di pena, mi è successo di tutto. Sono sereno e credo che non esista una persona più intelligente di me, più preparata di me, più simpatica di me e più bella di me”. “Diciamo che la modestia non le fa difetto”, commenta la conduttrice. “Sono genio ma anche imbecille – sentenzia – Più che imbecille sono un po’ cogl**ne perché faccio tantissime ca**ate senza rendermene conto perché faccio le cose di impulso senza pensarci. Il genio e la sregolatezza fanno parte dei grandi personaggi. Sono caz**ne nel modo di divertirmi ma nella testa non lo sono. Sono mezzo Dio e mezza me*da. In che percentuali? 50 e 50. Per essere quel Dio che sono devo essere quel 50% di me*da. Con il mestiere che faccio da 30 anni devi essere per forza una me*da, altrimenti non puoi essere quel Dio lì. Faccio soldi muovendomi alle spalle del mondo dello spettacolo”.

“Se mi buttassi dal quarto piano, non morirei. Ci credo veramente! – svela Fabrizio Corona – Mi sento immortale perché mi sono successe talmente tante cose, incidenti, incontri, gente che mi voleva ammazzare che alla fine ne sono uscito senza un graffio. Mai! Se credo in Dio? No, assolutamente. L’unico Dio in cui credo sono io”.

“Ho sempre avuto gravissimi problemi con i vicini quando abitavo nella mia casa precedente – confessa –. Mi sono comprato un loft a pianterreno e non ho vicini. Davo loro fastidio perché urlavo, schiamazzi, litigi, non c’erano orari. Venivano due gruppi quotidianamente: la polizia e i ladri. I ladri venivano una media di 10 volte l’anno, cercavano i famosi soldi nei muri. Quelli nei tetti li ha trovati la polizia ma io per anni ho avuto soldi nei muri. Non ce li ho più, ora dichiariamo tutto”. “Oggi sono più amato che odiato – afferma –. Chi mi odia è uno sfigato che vorrebbe essere come me e non lo sarà mai. Chi mi ama evidentemente riesce a vedere la mia essenza, alla fine sono una persona buona”.

“Nel momento in cui sono arrivato da Lele Mora, ero già pazzo – confida –. Lo sono diventato nel 2016-2017, però ero buono, pulito. Ho messo una maschera e sono diventato quella maschera. Oggi non c’è differenza tra quella maschera e quello che sono realmente. Dell’ipocrisia ho fatto un business ma non sono mai stato un ricattatore. Ho svelato i veri misteri”.

“Non esiste oggettivamente un uomo più bello di me – insiste l’ex agente fotografico –. Tendenzialmente sono bugiardo. Don Mazzi ha detto che ho la capacità satanica di manipolare la realtà? Lui ha la capacità satanica di sfruttare il messaggio di Dio per i suoi interessi. Un mio pregio? La simpatia. Sono una delle persone più simpatiche sulla faccia della Terra. Il mio peggior difetto? Con l’età assolutamente malato di precisione e di lavoro. E’ un’ossessione. Su determinate cose sono molto pignolo”.

“A 14 anni mi buttai in una piscina vuota. Volevo fare il bullo e farmi vedere, mi buttai di testa e da lì diventai completamente fuori di testa – racconta –. Un altro evento che cambiò la mia vita fu quando mi feci una canna un po’ troppo carica e un altro è una pallonata a causa della quale persi la memoria per tre giorni. Secondo me mi avevano dato una canna tagliata male”. “Se non fossero successe queste cose, lei oggi sarebbe un capo scout”, ironizza Francesca Fagnani. “Se non fossero successe queste cose, io mi sarei suicidato – sentenzia –.  Io amo la mia vita così com’è, non potrei vederla se non così”.

Il carcere

“Il carcere non mi ha insegnato nulla, in carcere diventi soltanto più cattivo e più aggressivo – dichiara Fabrizio Corona – E’ come quando metti un cane in gabbia e poi quando esce diventa più cattivo. Lì mi è successo di tutto: abusi da parte della polizia penitenziaria, litigi con i detenuti, vedi delle cose strane, è come essere in una giungla. Ho passato anche dei momenti molto divertenti, in alcuni casi mi sono anche riposato. Non ho mai pensato al suicidio. Quando sono uscito, sono andato in comunità di recupero perché facevo uso di cocaina. Senza la droga ho vissuto più follemente di quando mi drogavo. Oggi bevo ancora tanto quando esco, anche se non potrei. Mi piace bere, non è una forma di dipendenza. E’ più forte l’ossessione del fisico che la dipendenza dall’alcol. Sono totalmente dipendente dagli psicofarmaci. Se non dormo, vedo i mostri. E’ come se vivessi un grande film dell’orrore, il mio cervello non si ferma mai. Se ogni sera non prendo 25-30 gocce di Xanax, un Tavor e mezzo e lo mischio con dolciumi, non dormo e sto male. In media prendo 100 pillole al giorno, per allenarmi, per dormire, per stare in piedi, per fare l’amore”. 

Belve, Fabrizio Corona tra Nina Moric e Belen

“Ho avuto modo di vedere Nina Moric qui a ‘Belve’ e mi ha fatto una pena incredibile. Se lei sta così male oggi ed è arrivata a quello che è oggi è colpa mia e del mondo in cui siamo entrati. Lei prima di me. Io ero assetato di fama, potere, successo e denaro. Le feci fare qualsiasi cosa e noi diventammo una cosa unica col mondo dello spettacolo. Il problema è stato l’amore perché lei era molto innamorata, io mi sono innamorato di Belen e fu una cosa che non auguro a nessuna donna. Fondamentalmente non ho mai amato nessuna di queste donne. A Belen ho fatto delle cose brutte, cose che uno non fa se ama veramente. Lei mi è rimasta amica e mi ha perdonato perché a differenza di Nina ha saputo vedere oltre le cose brutte e mi conosce nell’anima e nel profondo. La cosa più brutte che le ho fatto? Alle Maldive i miei paparazzi ci hanno fatto le foto completamente nudi mentre facevamo l’amore. Le foto sono uscite perché le avevo vendute io e lei è stata male per cinque giorni chiedendosi ‘come è potuto succedere?’, ‘chi è stato?’. Ma grazie a quelle foto lì Belen è diventata Belen. E’ stato un bene perché è arrivata dove voleva lei”.

Gianluca Pace

Laureato in Storia contemporanea, a Blitz quotidiano dal 2011. Qui mi occupo, si fa per dire, di quel che accade in questa misera Italia e nei dintorni. Con queste poche righe dovrei mettere in risalto, con un po’ di ironia e senza farlo notare troppo, le mie poche qualità. Ma insomma, alla fine che ci frega?

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