Bruce Willis, le condizioni di salute peggiorano: non riconosce più Demi Moore

L'attore 68enne, affetto da demenza frontotemporale, in una recente visita non avrebbe riconosciuto l'ex moglie Demi Moore, che gli ha fatto visita.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Novembre 2023 - 12:40 OLTRE 6 MESI FA
bruce willis

foto da video

Le condizioni di salute di Bruce Willis peggiorano. L’attore 68enne, affetto da demenza frontotemporale, in una recente visita non avrebbe riconosciuto l’ex moglie Demi Moore, che gli ha fatto visita dopo un viaggio in Italia, racconta il sito Closer. I due sono stati sposati per 13 anni e sono rimasti in grandi rapporti, tanto che l’attrice è attualmente tra le persone più vicine a Willis in questo difficile momento della sua vita.

Bruce Willis peggiora, non riconosce più Demi Moore

“La sua memoria è sbiadita. Demi si è accorta che non la riconosceva davvero, è devastata. Non aveva idea che fosse così grave la situazione”, ha detto la fonte citata da Closer. Demi Moore è sempre rimasta al fianco di Bruce Willis. Emma Heming, la moglie dell’attore, dopo la notizia della malattia ha condiviso alcuni momenti passati a casa tutti insieme. “Piacevano anche a me quando erano una coppia”, ha dichiarato in un’intervista, parlando del marito e della sua ex moglie. La situazione peggiora in fretta. “Temo che Bruce non si renda conto di quello che gli sta succedendo”, ha detto Heming.

Glen Gordon Caron, un amico dell’attore, ha raccontato di non riuscire più ad avere conversazioni con lui. “La mia sensazione è che si renda conto di chi sono in due o tre minuti. Non riesci quasi più a parlare. Ha smesso di leggere, anche se era una dei suoi passatempo preferiti. Tutte quelle abilità linguistiche non sono più a sua disposizione. Tuttavia, è ancora Bruce. Quando sei con lui, sai che è Bruce e sei grato che sia lì, ma la gioia della vita se n’è andata”, ha detto al Post.

Cos’è la demenza frontotemporale

Nota in passato come malattia di Pick, la demenza frontotemporale rappresenta la forma di demenza a esordio più precoce tra tutte. Colpisce infatti 1/9 persone ogni 100.000 (dato Orphanet), indifferentemente uomini o donne, di età solitamente compresa tra i 55 e 65 anni, ben più giovani da quelle colpite, per esempio, da Alzheimer.