Oggi l’attrice Sharon Tate avrebbe compiuto 82 anni. Prima di avvicinarsi al mondo del cinema, lavorò come modella e in alcune produzioni televisive. La fama non tardò ad arrivare e in molti già la vedevano come una delle attrici più promettenti di Hollywood. Nel 1961 fece il suo esordio nel film Barabba, di Anthony Quinn, e lavorò successivamente in altre produzioni cinematografiche come Cerimonia per un delitto (1966), La valle delle bambole (1967) e Piano, piano non t’agitare! (1967). Dopo il matrimonio con il regista Roman Polański, la popolarità di Sharon Tate raggiunse un livello ancora più alto. Con lui l’attrice lavorò al film Per favore, non mordermi sul collo! (1966).
La carriera e la storia di Sharon Tate, però, si legano a un evento che la vide tragicamente coinvolta. Nel 1969, a soli 26 anni e a due settimane dal parto, l’attrice fu brutalmente uccisa nella sua villa di Benedict Canyon al 10050 di Cielo Drive, insieme a tre amici. Gli omicidi furono perpetrati da un gruppo di seguaci di Charles Manson. Questo massacro, che sconvolse profondamente il mondo del cinema, la California e gli Stati Uniti in generale, lasciò un segno pressoché permanente sui frenetici anni Sessanta e in qualche modo pose fine all’epoca hippie condizionando un’intera generazione. Nel 2019 il regista Quentin Tarantino ha realizzato un film che raccontava la Hollywood di fine anni Sessanta, portando sullo schermo, trasfigurandolo, anche il tragico delitto di Cielo Drive. Oggi, infatti, vi consigliamo C’era una volta… a Hollywood, di Quentin Tarantino.
Los Angeles, 1969. È un anno di cambiamenti, di contraddizioni, di eccessi. La storia è quella di Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), un attore televisivo, o ancora meglio una star, che ormai inizia a percepire il suo ineluttabile declino. Ad accompagnarlo (in tutti i sensi, anche da autista) è la sua fedelissima controfigura Cliff Booth (Brad Pitt), che non se la passa certo meglio. Accanto alla villa di Rick, sulle magnifiche colline di Bel-Air, a Cielo Drive, vivono Roman Polanski e la sua splendida moglie Sharon Tate, un’attrice americana emergente. Tra un ciak e l’altro, il film ripercorre il rapporto tra Dalton e Booth, le loro (dis)avventure in una Los Angeles presa d’assalto dagli hippie, e sulla quale aleggia la presenza di Charles Manson e dei suoi seguaci.
Quentin Tarantino ad oggi è uno dei registi più imitati, più celebri e tra quelli più citati. Il regista di Knoxville, forse più di altri, ha saputo muoversi tra i generi e i più svariati sottogeneri, navigando tra mille suggestioni spesso differenti tra loro, dai richiami della Nouvelle Vague a quelli del cinema di genere, ridefinendo infine il significato di cult.
Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Emile Hirsch, Timothy Olyphant, Dakota Fanning, Bruce Dern, Luke Perry, Damian Lewis, Kurt Russell, Al Pacino: praticamente una lista della spesa hollywoodiana per il suo C’era una volta a… Hollywood.
Con questo film Tarantino propone un’ambientazione estremamente affascinante, quella della Hollywood di fine anni Sessanta. La caratterizzazione dei personaggi tarantiniani, da quella di Rick e Cliff, usciti direttamente dalla mente del regista, a quella di Sharon Tate, di Roman Polanski e degli hippie, passa attraverso il gusto unico delle immagini. La pellicola scorre come acqua fresca e il ritmo è sempre quello giusto, quello che più si adatta da sequenza a sequenza. Una scena raramente ne annuncia un’altra e non si ha mai sensazione di vedere qualcosa di già visto. Sarà il tema, sarà la scrittura di certi personaggi o il profumo di un’ambientazione così evidentemente legata al cinema, ma il regista sembra trovarsi pienamente a suo agio, senza mai dare l’impressione di autocompiacersi.
Da appassionato che parla di ciò che ama di più, ossia il cinema stesso, il pericolo più grande era quello di strafare, di esaltare senza criterio, di storpiare o di mescolare più cose senza alcun senso. Tarantino poteva cadere nella trappola dell’amante più focoso, e invece si dimostra perfettamente bilanciato nell’esposizione e nella narrazione.