Con l’arrivo delle feste, le più attese come quelle di Natale, ci si riunisce in famiglia, si mangia, ci si scambia i regali e si vive un momento di sana allegria. È un periodo durante il quale solitamente si mette in pausa il proprio tran-tran quotidiano, lasciando fuori dalla porta di casa ogni tipo di pensiero routinario.
Spesso le vacanze di Natale vanno a braccetto con una tradizione ben radicata in diversi ambienti familiari, ovvero quella della visione di un classico film natalizio. Sono sempre quelli, gli stessi che anno dopo anno rappresentano un tipo di usanza quasi sistematica che non sembra passare mai di moda. Eppure, al di là dei più classici film come Una poltrona per due (1983), Il Grinch (2000) e Mamma, ho perso l’aereo (1990), ce ne sono altri che potrebbero distinguersi come una valida alternativa. Oggi, infatti, vi consigliamo Gremlins, di Joe Dante, per un Natale un po’ “mostruoso”.
Gremlins, di Joe Dante
L’inventore Rand Peltzer (Hoyt Axton), a dire il vero piuttosto dilettante, è alla ricerca del regalo natalizio più originale che riesce a trovare per suo figlio Billy (Zach Galligan). Girovagando per Chinatown, l’uomo rimane colpito da una strana creatura, un “Mogwai“, ovvero un grazioso animaletto peloso che ha l’abilità di poter pronunciare qualche parola. Il padrone della bottega non sembra intenzionato a volerlo vendere, ma di nascosto il nipote lo cede a Peltzer per pochi spiccioli, comunicandogli però alcune raccomandazioni.
Per allevare il Mogwai, infatti, bisogna seguire alla lettera tre regole fondamentali: non esporlo mai al sole e a nessuna luce forte, non dargli cibo dopo la mezzanotte e non metterlo mai a contatto con l’acqua. Ribattezzato Gizmo, l’animaletto pare mostrarsi affettuoso con Billy. Eppure, le regole imposte sembrano davvero troppo difficili da rispettare.
Un giorno un amico di Billy fa cadere per errore un bicchiere d’acqua sull’animaletto. Le conseguenze di questa disattenzione si riveleranno disastrose. Sul corpo di Gizmo, infatti, appaiono numerose escrescenze dalle quali fuoriescono progressivamente cinque piccoli animaletti. I nuovi arrivati, guidati da un Mogwai dal ciuffo bianco, hanno un carattere meno docile rispetto a quello di Gizmo, rivelando la loro natura vivace e particolarmente aggressiva. La situazione è destinata a degenerare.
Una commedia fanta-horror dissacrante
Il 1984 è stato un anno davvero magico per il cinema: Indiana Jones e il tempio maledetto, Ghostbusters, La storia infinita e Gremlins, citando solo quelli più noti. Tutti enormi successi commerciali, diventati negli anni cult imprescindibili perfettamente incastonati nella cultura pop anni Ottanta. Gremlins, nello specifico, è la commedia fanta-horror per eccellenza. Il regista Joe Dante, in un periodo cinematografico iconico, stracolmo di idee e sperimentazioni, realizza qualcosa di davvero atipico: un film dallo spirito natalizio capace di enfatizzare sia una buona dose di divertimento che un certo tipo di violenza, messa in scena nei suoi toni più parodistici e dissacranti.
Joe Dante, che nel cuore conserva la magia del cinema del mitico Roger Corman, posiziona sotto l’albero di Natale degli americani un film dall’incarto colorato, sfarzoso e che non passa inosservato, con la scritta “per tutta la famiglia”. Una volta rivelato il suo interno, si assiste invece a una commedia dissacrante che sfrutta i propri elementi horror, portati all’estremo e quindi all’esagerazione dell’assurdo, per rivelare una certa posizione critica nei confronti del consumismo imperante, lo stesso che in quegli anni sfamava le bocche sempre più ingorde della società occidentale. Ma il film esalta anche le figure iconiche dei suoi piccoli mostri protagonisti, creati, messi in scena e consegnati direttamente alla storia del cinema.