La locandina, il consiglio cinematografico di oggi: Il verdetto, di Sidney Lumet - Blitz Quotidiano
Il 26 gennaio del 1925 nasceva uno dei titani del cinema americano, l’attore Paul Newman. Lo stile, l’eleganza innata e lo sguardo dei suoi profondissimi occhi blu hanno rimodellato un certo immaginario di bellezza maschile, così come il concetto di icona cinematografica. La classe di un attore del calibro di Newman è senza tempo, un’eleganza distintiva colma di garbo la cui naturale attitudine al mondo del cinema ne ha esaltato l’assoluto valore. Tale bellezza, per certi versi estranea ai modelli dell’epoca, veniva amplificata dalla sua abilità attoriale, sempre al servizio dell’interpretazione e della devozione propria dell’attore nei confronti dei suoi numerosi personaggi.
Una lunga carriera, quella di Paul Newman, scandita dai successi e dai premi personali ricevuti, come i tre Oscar, i sette Golden Globe e un Emmy Award. Newman ha scolpito la sua immagine indelebile in moltissimi film indimenticabili: Lassù qualcuno mi ama (1956), Lo spaccone (1961), Furia selvaggia: Billy The Kid (1958), Butch Cassidy (1968), La stangata (1974), Nick mano fredda (1967) e Il colore dei soldi (1986). Oggi, però, vogliamo consigliarvene uno in cui l’attore, che ha ammesso trattarsi della sua migliore interpretazione, regala una prova attoriale davvero irripetibile: Il verdetto, di Sidney Lumet.
Frank Galvin (Paul Newman), avvocato di mezza età di Boston, in passato poteva guardare al proprio futuro con un certo ottimismo, facendo leva sulle sue indiscutibili capacità. A causa di un errore in un processo, però, la sua carriera ha cominciato ad andare in pezzi e Frank è stato licenziato dal prestigioso studio legale in cui lavorava. Lo spettro del fallimento inizia così ad incombere sulla sua figura: la moglie lo lascia, lavora a tre cause differenti perdendole tutte e soprattutto inizia a bere. Il suo passatempo preferito ora è quello di giocare a flipper, annegando le proprie frustrazioni nell’alcol.
Gli si presenta poi l’occasione di rimettersi in carreggiata, di riprendersi e di riguadagnarsi la fiducia persa: un suo ex collega, Mickey Morissey (Jack Warden), gli propone di lavorare a una causa molto complessa, quella in cui un ospedale viene accusato di aver commesso un errore riducendo una donna allo stato vegetale durante un intervento. La famiglia della donna vorrebbe accettare il risarcimento proposto dall’ospedale, ma Frank, convinto che la verità celata dietro al caso sia molto più disumana di quanto si pensi, decide invece di andare in tribunale. La strada verso la vittoria non sarà semplice, ostacolata dalla scorrettezza dell’avvocato dell’istituto e da una donna, Laura (Charlotte Rampling), che quest’ultimo corrompe per spiare tutte le mosse di Frank.
Per chi è particolarmente appassionato di numeri e di riconoscimenti si segnala che Il verdetto, tratto dall’omonimo romanzo di Barry Reed, fu un successo di critica e di pubblico e ottenne cinque candidature ai premi Oscar. Coi tempi che corrono potrebbero perfino sembrare poche. Il film di Sidney Lumet, scritto da David Mamet, è una delle opere più importanti di tutto il cinema americano, tra i drammi giudiziari più affascinanti, apprezzati e indiscutibilmente copiati che il cinema in generale abbia prodotto.
La naturalezza di ogni singola inquadratura di Lumet, solo all’apparenza scandita da una certa semplicità contenutistica e di messinscena, nasconde in realtà un universo sfaccettato stracolmo di suggestioni intense e di chiaroscuri ben meditati, non immediati. Da un punto di vista drammaturgico, il film si snoda nella narrazione di più elementi, molti dei quali, forse i più interessanti, profondamente legati al protagonista, alla sua natura decadente e tormentata, ma anche al suo ritrovato impulso morale. La tensione emotiva propria di questo film, però, sgorga silenziosa e allo stesso modo assordante anche dall’attenta lettura/visione di concetti più universali quali redenzione, moralità, resistenza e lotta alle più incalcolabili ingiustizie, quindi corruzione e sopraffazione all’interno del sistema legale.