La locandina, il consiglio cinematografico di oggi: La meledizione della prima luna, di Gore Verbinski - Blitz Quotidiano
Sono mesi ormai che si parla del nuovo capitolo di Pirati dei Caraibi, uno dei franchise più di successo della storia del cinema. Alle speculazioni e alle più disparate teorie su quello che potrebbe essere il sesto capitolo della saga, ora si aggiunge anche un nuovo e intrigante rumor, ovvero il ritorno di Johnny Depp nei panni dell’amatissimo Jack Sparrow, simbolo dell’intero franchise.
Dopo le vicende legate alle accuse di violenza domestica nei confronti dell’attrice Amber Heard, seguite da un processo e da una serie di controversie legali, la carriera di Johnny Depp ha subito una brusca frenata, naturalmente forzata. A poco a poco, però, uno degli attori più apprezzati della sua generazione si sta riconquistando la scena ma la Disney, a capo del progetto di Pirati dei Caraibi, sembra intenzionata, nonostante il fascino di certi rumor, ad andare verso una direzione completamente differente, affidando il palcoscenico dei pirati più amati del cinema a nuovi interpreti. Staremo a vedere. Intanto, per l’occasione, raccomandiamo un sempreverde tuffo nel passato ripercorrendo una saga che, salvo l’ultimo deludente capitolo e il quarto piuttosto sottotono, ha saputo rimodellare un certo tipo di cinema d’avventura, votato a uno spettacolo piratesco senza precedenti dominato da personaggi indimenticabili. Oggi vi consigliamo il primo storico film del franchise: La maledizione della prima luna, di Gore Verbinski.
Caraibi, 1720. La figlia del governatore, Elizabeth Swann (Keira Knightley), viene rapita dalla ciurma di un pericoloso ed eccentrico pirata, Hector Barbossa (Geoffrey Rush). Will Turner (Orlando Bloom), un suo amico di infanzia innamorato, decide di mettersi sulle sue tracce, cercando di riportarla sana e salva a casa. Per farlo, però, il ragazzo dovrà affidarsi all’aiuto di uno strambo pirata vagabondo, il celeberrimo Jack Sparrow (Johnny Depp). Il loro viaggio, pieno zeppo di pericoli via mare e via terra, li porterà ad affrontare misteriose forze che risalgono a una terribile maledizione azteca, quella che incombe sull’equipaggio di Barbossa.
Sono molti gli elementi che rendono il primo capitolo della saga di Pirati dei Caraibi memorabile e amatissimo dai fan. Su tutti, i personaggi: una esposizione di personalità differenti e cinematograficamente iconiche come quella di Jack Sparrow, strabordante, sgangherata, per distacco il principale centro d’interesse del film. Poi c’è naturalmente il contesto, quel mondo costruito da Gore Verbinski (The Ring, La cura dal benessere) tracciato sulle linee di una scenografia estremamente creativa, vivissima, realizzata con attenta meticolosità in relazione alle location, che fanno da sfondo a una storia che nella ricerca dell’intrattenimento si colora di generi e suggestioni sempre differenti e in continuo movimento.
Al di là del sottogenere piratesco, in voga oltre mezzo secolo fa ma al quale il film di Verbinski è in qualche modo debitore per la costruzione dei personaggi, La maledizione della prima luna punta all’ironia più immediata e d’impatto, oltre che ad alcune leggere pennellate di una violenza naturalmente edulcorata, ma in fin dei conti piuttosto inedita per una produzione Disney. Il tutto, neanche a dirlo, è finalizzato a uno spettacolo d’intrattenimento puro, che solcherà poi i mari del mainstream affermandosi come uno dei prodotti di maggior influenza nel cinema d’avventura, definendo perfino un nuovo standard contemporaneo per tutte le produzioni di questo tipo.