Di recente, l’attore Tom Cruise ha ricevuto la più importante onorificenza civile assegnata dalla Marina americana, ossia il Distinguished Public Service Award. Questo riconoscimento è stato assegnato a Cruise per i suoi “eccezionali contributi alla Marina e al Corpo dei Marines”. Non solo, anche per il modo in cui ha rappresentato il mondo dei militari in uno dei suoi film più iconici, ovvero Top Gun (1986). L’onorificenza ricevuta ha tenuto conto anche del valore di altre produzioni con protagonista l’attore hollywoodiano, per esempio Nato il quattro luglio (1989), Codice d’onore (1992) e Mission: Impossible (1996).
Mostrandosi particolarmente orgoglioso di questo riconoscimento, Cruise ha commentato: “Ammiro tutti gli uomini e le donne al servizio della nazione. So che nella vita, qualcosa che considero molto vero, guidare vuol dire essere al servizio. E lo so nel profondo. Lo vedo nei militari, uomini e donne”.
Non c’è dubbio che Tom Cruise sia apparso come protagonista in moltissimi film di successo, quelli che negli anni vengono considerati anche dei veri e propri cult. Esiste un certo gruppo di film, diventati tutti iconici, chi più chi meno, che rappresenta alla perfezione lo spirito cinematografico degli anni Ottanta. Tra questi c’è sicuramente Top Gun, di Tony Scott, che oggi vi consigliamo.
Top Gun, di Tony Scott
Pur essendo uno dei film più famosi della storia, ci sembra logico partire comunque dalla sua trama, altrettanto iconica. Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise), un giovane aviatore della marina militare americana e Nick “Goose” Bradshaw (Anthony Edwards), suo amico e tenente junior, sono diventati molto presto i membri di punta del loro equipaggio. I due, conducendo una spettacolare operazione di salvataggio di un’altra squadra nel corso di un pattugliamento, hanno trasgredito le regole ma nonostante questo vengono meritatamente notati dal loro superiore. Ai due si apre così la strada verso la prestigiosa Top Gun, una scuola specializzata nell’insegnamento del combattimento aereo.
Alla base aerea di Miramar, in California, i due vengono accolti dal comandante Mike “Viper” Metcalf (Tom Skerritt). Nonostante il duro addestramento, Maverick vuole proseguire con determinazione, cercando di mostrarsi degno della memoria del padre caduto in Vietnam. Andando incontro alla trasgressione di diverse regole, il giovane si innamora di una delle istruttrici della scuola, Charlotte “Charlie” Blackwood (Kelly McGillis).
Nonostante la situazione e il suo comportamento ribelle infastidiscano gli altri ufficiali, questi rimangono sorpresi dalle sue eccezionali abilità. Durante un volo di coppia con il tenente Tom “Iceman” Kazansky (Val Kilmer) e il suo navigatore Ron “Slider” Kerner, Maverick e Goose rimangono coinvolti in un tragico incidente, nel quale Goose perde la vita. Questo terribile evento provoca nella mente di Maverick una profonda crisi personale.
Tra successo e mode lanciate
A testimonianza della sua clamorosa portata commerciale, la stessa che ha portato il film all’immediato successo, c’è il gran numero di tendenze e mode che ha scatenato tra il pubblico. Pensiamo, per esempio, all’abbigliamento iconico di Maverick: giubbotto in pelle, marca Schott, e occhiali da sole Ray-Ban, modello Aviator; in quel periodo i giovani non volevano altro, lasciandosi ispirare dalla moda cinematografica.
Non solo. Molti ragazzi statunitensi, una volta usciti dalle sale dopo la visione del film, correvano verso gli uffici di reclutamento più vicini con un unico obiettivo, quello di arruolarsi. La Marina americana, infatti, doveva in qualche modo adeguarsi, installando uffici mobili aggiuntivi. Il risultato? Il numero più alto di matricole mai registrato dalla Seconda Guerra Mondiale. Non male per un film che nonostante tutto è lontano dall’essere un capolavoro, ma che grazie alla forza di alcuni elementi ha saputo catturare l’attenzione e alla fine persino ispirare.
Uno dei motivi alla base del successo del film sta nella scelta tecnica del suo regista. Tony Scott, infatti, ha saputo bilanciare il suo modo di mettere in scena l’azione (e ce n’è tanta) con una certa caratterizzazione dei personaggi e delle loro gesta, pur rimanendo confinato nei concetti più basici del viaggio dell’eroe, con profili piuttosto netti, classici e abbastanza canonici. In fin dei conti parliamo probabilmente di un film più vicino ai territori della favola cinematografica che a quelli della rappresentazione realistica. Ma al pubblico questo piaceva e piace ancora oggi, come ha dimostrato il successo del più recente Top Gun: Maverick.