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Trump ovvero la realtà romanzesca: The Manchurian Candidate, il film sembrava fantapolitica ma i dazi lo superano

Trump ovvero la realtà romanzesca: “The Manchurian Candidate” sembrava fantapolitica ma ora un romanzo e due film sembrano superati da quello che accade oggi alla Casa Bianca.

Il romanzo L’eroe della Manciuria di Richard Condon è del 1959,  il film è del 1962, il Italia uscì col titolo Va’ e uccidi ma la versione originale, The Manchurian Candidate, diretto da John Frankenheimer, da fin dal titolo il senso della stori: un americano, condizionato dai cinesi durante la guerra di Corea, viene usato per uccidere il candidato alla presidenza.

Protagonista del film Frank Sinatra, affiancato da Laurence Harvey, Janet Leigh, Angela Lansbury.

Nel 2004 è stato girato un remake, stesso titolo, The Manchurian Candidate, ambientato però nel post guerra in Iraq e orientato non più contro i cinesi ma contro le grandi multinazionali. Manchurian non è il nome di una regione della Cina ma di una potente multinazionalefinanziaria che ha trovato modo non solo di esprimere il proprio candidato alla Presidenza ma di gestire gli assetti mondiali tramite tale longa manus.

In questa occasione il regista è Jonathan Demme, nel cast figurano Denzel Washington e Meryl Streep.

Tra i due film e la realtà di questi giorni cambiano lo scenario e i riferimenti politici dei protagonisti, ma il meccanismo è sempre lo stesso.

La trama più vicina alla situazione attuale sembra essere quella del film del 1962. Leggiamo la sintesi proposta da Wikipedia.

Cosa hanno fatto a Trump?

Trump ovvero la realtà romanzesca: The Manchurian Candidate, il film sembrava fantapolitica ma i dazi lo superano – Blitzquotidiano.it (foto Ansa)

Durante la guerra di Corea, un plotone dell’esercito americano viene catturato da militari cinesi e sovietici, che portano i prigionieri da qualche parte in Manciuria, una regione della Cina; tre giorni dopo i soldati, comandati dal sergente Raymond Shaw e il capitano Bennett Marco, ritornano alle linee americane; su raccomandazione di Marco, Shaw riceve la Medaglia d’onore, per aver salvato le vite degli uomini del plotone.

Shaw torna in patria, dove è atteso dalla madre Eleanor Iselin; la donna vuole sfruttarlo a scopi politici, per favorire l’ascesa del nuovo marito, il senatore John Iselin.

Intanto il capitano Marco viene promosso maggiore e spostato all’intelligence; a un certo punto comincia ad avere un incubo ricorrente: in esso, vede Shaw ipnotizzato che uccide due uomini del plotone davanti a un gruppo di leader comunisti, per dimostrare la validità del metodo usato per condizionarlo e fargli il lavaggio del cervello.

La verità è che durante la prigionia Shaw era stato programmato per fungere da agente dormiente, un operativo che, sotto ipnosi, obbedisce ciecamente agli ordini senza però ricordare in seguito le azioni da lui compiute; anche il suo presunto eroismo è stato programmato, in lui come nelle menti dei compagni del plotone.

A portarlo nello stato ipnotico provvedono alcuni agenti che gli suggeriscono di fare il solitario: la carta della regina di quadri fa infatti scattare il condizionamento.

Intanto Eleanor briga per far assurgere al potere il marito John Iselin, un demagogo che usa una retorica simile a quella di Joseph McCarthy, sostenendo (senza la minima prova) che vi siano comunisti al Dipartimento della Difesa.

Poco dopo Chunjin, un coreano che faceva da guida per il plotone di Shaw in guerra ma era un agente straniero, si reca all’appartamento di Shaw chiedendo un lavoro; Shaw non sospetta nulla e lo assume come valletto e cuoco; però il maggiore Marco lo riconosce quando si reca a casa di Shaw, lo attacca e pretende di sapere cosa accadde durante la prigionia; Marco viene arrestato ma Eugenie Cheyney, una donna che ha incontrato su un treno e per la quale prova interesse, paga la sua cauzione e i due cominciano a frequentarsi.

Dal canto suo, Shaw comincia a frequentare Jocelyn Jordan, figlia del senatore liberale Thomas Jordan, ostile agli Iselin; Eleanor non ne è preoccupata, anzi organizza una festa per la ragazza e ne approfitta per avvicinare il padre, da cui vuole l’appoggio per la nomination di John come candidato vicepresidente per la Casa Bianca; ma questi non ha intenzione di appoggiarlo e le dichiara che osteggerà la nomina.
Durante la festa, Jocelyn indossa un abito il cui motivo, una regina di quadri, innesca involontariamente il condizionamento di Raymond Shaw; i due innamorati scappano insieme per sposarsi. Però Eleanor, furiosa per il rifiuto di Thomas Jordan, attiva di nuovo lo stimolo condizionato del figlio (è lei il supervisore in America dell’agente dormiente) e lo manda a uccidere il politico a casa sua; quando Jocelyn entra nella stanza dove è avvenuto l’omicidio, viene uccisa anche lei freddamente da Shaw, che in seguito piangerà le loro morti sinceramente poiché non ricorda nulla.

Marco riesce a scoprire che cosa dà avvio all’atto condizionato, così si procura un mazzo truccato per tentare di deprogrammare Shaw e ottenere informazioni sul prossimo obiettivo; Eleanor lo ha incaricato di assassinare il candidato alle presidenziali alla convention che sancirà ufficialmente la sua nomination: in questo modo John, nominato per la vicepresidenza, diventerà automaticamente il nuovo candidato; quando tutto il paese sarà in tumulto per l’avvenimento, John Iselin sfrutterà la situazione per ottenere poteri speciali e instaurare un governo autoritario; tuttavia sarà Eleanor a comandare da dietro le quinte.

Il motivo sta nel fatto che è stata lei stessa a richiedere un agente dormiente ai suoi mandanti comunisti, senza immaginare che loro le avrebbero mandato il figlio; per questo ha intenzione di ottenere il potere per sé e vendicarsi materialmente sui suoi capi.

Shaw entra al Madison Square Garden vestito da prete e prende posto in una cabina delle luci vuota con un fucile, mentre Marco corre al Garden con il colonnello Milt per fermarlo; però Raymond Shaw cambia bersaglio all’ultimo istante, sparando a patrigno e madre: Marco entra e Shaw dichiara che ha dovuto fermarli perché nessun altro poteva, poi si suicida sparandosi con la medaglia d’onore al collo.

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Sergio Carli