Clio Make Up: "Sono scappata da New York per il coronavirus ma ora non so dove partorirò" Clio Make Up: "Sono scappata da New York per il coronavirus ma ora non so dove partorirò"

Clio Make Up: “Sono scappata da New York per il coronavirus ma ora non so dove partorirò”

ROMA – Nelle scorse settimane Clio Zammatteo, più nota come Clio Make Up, era scappata da New York insieme al marito e alla figlia, a causa dell’emergenza coronavirus per rifugiarsi dai suoceri in Virginia.

Clio, che a breve partorirà la sua secondogenita, sta pensando di rientrare nella metropoli, perché la loro assicurazione sanitaria non è valida nel luogo in cui si sono rifugiati.

A raccontarlo è la stessa Clio Make Up su Instagram: “Mancano tre settimane al parto. Va tutto bene, per quanto bene possa andare in questo periodo di panico. Me l’ero immaginato diverso questo parto! Siamo in Virginia, a 4 ore da New York e non so ancora se torneremo o no” dice la youtuber.

“Stiamo decidendo, perché qui c’è il problema della sanità – aggiunge -. Non sappiamo ancora cosa faremo, ci informiamo tutti i giorni tramite gli amici che sono a New York. La situazione è simile a quella italiana: l’avevano presa sotto gamba e alla fine si sono trovati gli ospedali pieni. Siamo scappati in Virginia con una macchina noleggiata, ma abbiamo dovuto prenderne una piccola perché non c’erano più macchine, tutti quelli che le avevano noleggiate non le avevano riportate.”

Ancora non so come partorirò. Non abbiamo neanche l’assicurazione in Virginia ed è un casino con la sanità. Abbiamo diversi piani, viviamo alla giornata cercando di capire. Ho già contattato un’ostetrica a domicilio però se partorisci in casa qualcosa può andare storto e nel caso bisogna andare in ospedale attraverso il pronto soccorso, che è proprio dove ci sono tutti i pazienti Covid” rivela.

“Quindi, questa è l’ultima delle opzioni. Ho chiesto anche un cesareo, ma tutti mi consigliano un parto naturale. Inoltre qui non fanno operazioni non necessarie, quindi un cesareo non te lo fanno, a meno che non sia necessario” conclude amaramente Clio.

 

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