Tinto Brass: "Meglio morire godendo che di coronavirus" Tinto Brass: "Meglio morire godendo che di coronavirus"

Coronavirus, Tinto Brass: “State a casa e dedicatevi ai giochini…”

ROMA – “Meglio morire godendo che di coronavirus”. Parola di Tinto Brass. Il regista, che il 26 marzo compirà 87 anni, reduce da un ricovero in ospedale nel 2019, in questo isolamento forzato per la pandemia da coronavirus, passa il tempo tra libri, film e la stesura della sua autobiografia cui sta lavorando con la moglie Caterina Varzi. Riguardo all’isolamento, sostiene che il lato positivo della faccenda sia la possibilità di dedicarsi all’erotismo.

“Gli scienziati si esprimono in maniera contraddittoria – dice a Libero Quotidiano -, infatti mi sembra evidente che in tutti i Paesi del mondo non siano state adottate misure adeguate. Eppure, dalla peste del ‘300 ad oggi, le pandemie hanno sempre procurato milioni di vittime. Il bubbone è sempre il potere e il coronavirus è la testimonianza tragica della sua mostruosità e della deumanizzazione che ha procurato. Colpa anche dei governi. La libertà è un bene assoluto, ma bisogna rimanere a casa. Si ha più tempo per riscoprire il desiderio e dedicarsi ai giochi erotici”.

Sui possibili rischi di contagio dal momento che il virus potrebbe fermarsi anche sulle parti intime, Tinto Brass dice: “Lo so, ma è meglio morire godendo che di coronavirus. Il se**o è vita. Bisogna scegliere di vivere senza avere indecisioni. Ho 87 anni e non ho più tempo per cambiare idea”. (fonte LIBERO QUOTIDIANO)

 

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