Tutto pronto a Milano per la tradizionale apertura della stagione lirica della Scala (7 dicembre, ore 18, diretta Raiuno). Evento culturale di risonanza mondiale. In scena il “Don Carlo” che Giuseppe Verdi compose per il tempio scaligero nel 1884.
L’opera ha già inaugurato la stagione della Scala otto volte: la prima nel 1868, l’ultima nel 2008. Inizialmente scritta per L’Opera di Parigi (1867) in lingua francese, fu successivamente tradotta in italiano e modificata persino nel titolo (a don Carlos fu tolta la “s” finale).
Verdi per la Scala ha proposto l’Opera in quattro atti, levando il cosiddetto Atto Francese ovvero l’unico che si svolge in Francia e non in Spagna, che racconta dell’amore tra i due giovani protagonisti e la rinuncia per ragion di stato a queste promesse nozze e nel quale sono condensati tutti i motivi musicali che rincorrono nello spartito fino alla fine.
Verdi considerava questa versione in quattro atti più di effetto e di facile veicolazione. In ogni caso il Don Carlo è sicuramente una delle opere più complesse di Verdi. Molti i piani di lettura in cui il compositore ha concentrato tutti i temi portanti del suo teatro musicale: il potere, i suoi conflitti, la solitudine, l’amore contrastato, il conflitto padre e figlio e il popolo oppresso. Il libretto di Joseph Mery e Camille Du Locle, tratto dalla tragedia di Schiller, affronta dunque diversi temi a contrasto magistralmente sviluppati da Verdi.
Tutti i personaggi storici sono realmente esistiti; unico personaggio di fantasia è l’amico fedele di Don Carlo ovvero Rodrigo Marchese di Posa. Rodrigo, il baritono del Don Carlo, svolge una parte del tutto insolita rispetto alle convenzioni del suo ruolo, poiché è l’elemento vivo, il portatore della positività in un mondo oppresso dal senso incombente della morte, del disfacimento, del grigiore della rinuncia. Che Rodrigo, corpo estraneo in quel mondo di spietata oppressione, sia destinato alla morte, appare chiaro fin dalla sua prima apparizione.
Milanese ,70 anni, Chailly è dal 2015 direttore musicale del Teatro alla Scala e direttore principale della Filarmonica. Dal 2016 è anche direttore musicale dell’orchestra del Festival di Lucerna, succedendo a Claudio Abbado. Musicista di talento nato in una famiglia di musicisti ( padre compositore, sorella arpista ) ha esordito a Chicago (1974) e alla Scala nel 1978. Nel suo curriculum ci sono alcune delle più importanti orchestre del mondo ( Berlino, Londra, Lipsia ).
Tutte superstar nel Don Carlo al suo debutto giovedi 7 dicembre: Anna Netrebko ( Elisabetta ), Francesco Meli ( Carlo ) Michele Pertusi ( Filippo ), Luca Salsi ( Rodrigo ), Ain Anger ( l’inquisitore ), Elina Garanca ( Principessa d’Eboli ).
Non ci sarà il Presidente della Repubblica ma nel palco reale siedono molti vip: il presidente del Senato La Russa, Il vice Presidente del Consiglio Matteo Salvini, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il sindaco Beppe Sala e il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
Per la prima volta Rai Cultura riprenderà in 4K la prima della Scala. L’opera sarà trasmessa anche su Radio3 e Rai Play. Ben 10 le telecamere impiegate in alta definizione con 45 microfoni nella buca d’orchestra e in palcoscenico, più 25 radiomicrofoni dedicati ai solisti. Sono numerosi i broadcaster di tutti i Continenti che trasmetteranno l’evento. Tra questi Giappone, Spagna, Svizzera, America Latina, Australia, Nuova Zelanda. Inoltre 15 sale italiane si collegheranno con La Scala.
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