Enrico Mentana alle fan: “Non uso Instagram per rimorchiare”

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Enrico Mentana (foto Ansa)

ROMA – Enrico Mentana su Instagram fa strage di cuori. Mentana pubblica una fotografia di Castel Sant’Angelo, a Roma. E tra i commenti si legge: “Direttore ci siamo sfiorati tutto il giorno senza incontrarci: prima all’Isola Tiberina, poi a Castel Sant’Angelo. Che onore sarebbe stato! Ora siamo all’Emporio della Pace per un cocktail, sta a vedere che arriva anche qui, si palesi che le offriamo qualcosa!!! :)”.

E ancora: “Direttore, trovo ingiusto che ci troviamo a un tiro di schioppo senza incontrarci! Se solo avessi indosso la maglia per maratone…”. Ironica la risposta di Mentana alle sue fan: “Ragazze, ci manca solo che uso Instagram per rimorchiare! Bevete alla mia salute”.

Intervistato dal Corriere della Sera, Mentana ha poi dato il suo giudizio su alcuni politici italiani e no.

Matteo Renzi “è geneticamente un bullo”. Renzi – afferma Mentana – “è un bullo, ma non più di altri sulla scena internazionale.

“Trump è bullo? Putin è bullo? Erdogan è bullo?”, si domanda Mentana. “Oggi, se hai una leadership e devi comandare in uno scenario in cui tutto è cambiato, sei bullo. Ma, soprattutto, sei bullo se hai scalato il partito dei dinosauri dal di fuori, se sei uno che ha voglia di comandare e ha coscienza di sé. Sono due connotati della leadership, ma c’è un però”.

Quale? “La leadership – spiega il direttore del tg di La7 – passa anche attraverso la capacità, che Renzi non ha più, di raccontare un progetto e far sognare. E che neanche il partito ha: qui siamo alla migliore gestione possibile dell’ordinario”. Ma non è tutto: “Sei bullo – aggiunge Mentana – anche se comandi senza che vi sia il riconoscimento generale non solo che hai la voce più bella, ma anche più sentimento e interpretazione del canto”.

Renzi – conclude Mentana – “è in un momento difficile di scelta sul futuro. Tutto quello che ha costruito viene smontato pezzo a pezzo, ora anche il jobs act è a rischio di referendum. Nessuno, oggi, sarebbe sicuro che, con elezioni a breve, vincerebbe […]. Ha fatto cose perfette nella prima fase di governo, poi ha continuato a correre e correre, a cercare la scena internazionale, ma ha rallentato la capacità di analisi della realtà e la capacità riformistica. E non ha fatto nulla per i giovani”.

Quanto a Beppe Grillo, il giudizio di Mentana è che non abbia “le linee guida fondamentali per condurre un partito. Letteralmente, improvvisa ogni giorno nel tentativo di dare una risposta d’ordine a un problema che emerge quando, non l’ultimo peone, ma parlamentari importanti mettono in discussione la linea del movimento. Però che diamine, lui che è per la libertà del web eccetera vuole solo interviste concordate? Mah…”.

Infine, un giudizio su Paolo Gentiloni: “l’effetto bar”.

“Quando tu corri tanto, corri , corri, fai la maratona e bevi dalla borraccia al volo, poi ti fermi e vai al bar e uno e ti chiede cosa vuoi, dici ‘che bello’. L’effetto bar di Gentiloni è questo. Con Renzi si è corso, Gentiloni è uno che non ti pone ogni mezza giornata il dilemma se seguirlo o no. Cos’ha dichiarato Gentiloni oggi? Niente. Che pace. Gentiloni è affidabile, è una guida che c’è. È perbene. Direi piuttosto che non fa ombra quasi a nessuno”.

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