Hillary Clinton dietro le quinte nel nuovo libro Shattered: “Arrogante, presuntuosa…”

Hilary Clinton, staff svela: "Dopo umiliazione primarie era così inc*** da non pensare"
Hillary Clinton, staff svela: “Dopo umiliazione primarie era così inc*** da non pensare”

NEW YORK – Dopo essere stata umiliata alle primarie del Michigan democratico, Hillary Clinton era “talmente arrabbiata da non riuscire a pensare”, come racconta un membro del suo staff nel libro Shattered, letteralmente Distrutta. Il crollo nervoso della Clinton inizia con la vittoria di Bernie Sanders in Michigan lo scorso 9 marzo 2016, una vittoria che la mandò fuori di testa, tanto da attaccare i suoi collaboratori in preda ad un potente mix di stanchezza ed esasperazione.

Lo staff della Clinton ha riferito che la donna era “visibilmente inc****ta con noi”, li aveva incolpati di averla fatta sembrare “vulnerabile”. Questi ed altri dettagli sono stati resi noti nel libro “Shattered”, Distrutta, scritto da Jonhatan Allen e Amie Parnes. Il libro, di cui il Daily Mail pubblica alcuni passi, racconta che la Clinton e il marito “non potevano accettare il semplice fatto che  la stessa Hillary per prima avesse ostacolato la sua campagna” e allude al crollo nervoso più grave di sempre, avvenuto il 9 marzo dello scorso anno.

La sera precedente aveva perso contro Sanders alle primarie del Michigan, una sconfitta del 48% contro la vittoria del 49%, che giunse inaspettata, dal momento che non un singolo sondaggio lo vedeva davanti a lei alle votazioni; il messaggio di Sanders, che verteva sull’abolizione del commercio libero, toccò le corde giuste in uno Stato che basa la propria economia sulla produzione di automobili.  I membri dello staff pensarono di essersi focalizzati troppo sulle minoranze votanti invece che sui “bianchi”, nonostante nel 2008 questo genere di voti influenzò pesantemente la candidatura della Clinton.

Quando avvenne il crollo alle primarie in Michigan, Hillary aveva dormito poco la notte precedente per inviare numerose email: una di queste arrivò a Robby Mook, il suo direttore delle comunicazioni, al quale disse di aver passato troppo tempo a pubblicizzare la campagna tra Detroit  e Flint, destinazioni che avrebbero tolto tempo prezioso alle periferie abitate dalla classe di lavoratori bianchi.

Bill Clinton invece esortò i collaboratori a dire agli elettori il programma della moglie sull’economia:” Dovete solo fare il vostro dannato lavoro” si raccomandò. Dopo il crollo nervoso, quando la situazione si stabilizzò nuovamente, lo staff non seppe decidere cosa fosse peggio, se “essere sgridati da Bill o umiliati dall’ipocrita Hillary, dal momento che nessuno dei due era una figura piacevole”.

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