Ilaria D’Amico e Gigi Buffon: “Il suo difetto? Le imprecazioni. E’ il primo che ci resta male quando gli scappa”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Gennaio 2021 - 15:33 OLTRE 6 MESI FA
Ilaria D'Amico e Gigi Buffon: "Il suo difetto? Le imprecazioni. E' il primo che ci resta male quando gli scappa"

Ilaria D’Amico e Gigi Buffon: “Il suo difetto? Le imprecazioni. E’ il primo che ci resta male quando gli scappa” (foto Ansa)

Intervistata da Tuttosport, Ilaria D’Amico ha parlato del compleanno di Gigi Buffon (nato il 28 gennaio del 1978): “Se Gigi ci tiene al suo compleanno? Secondo me ci tiene più adesso che prima”.

E così mentre il portiere bianconero ringraziava sui social per gli auguri ricevuti (“Grazie ai miei compagni, grazie alla Juventus, grazie ai nostri tifosi, grazie a tutti per la bella serata di ieri sera! Se oggi festeggio il mio compleanno da persona felice è anche grazie a voi!”), i figli, Louis Thomas 13 anni, David Lee, 11, Leopoldo Mattia, 5, e Ilaria preparavano la serata.

Ilaria D’Amico e il compleanno di Gigi Buffon

“Abbiamo una serie di riti, a partire dalla serata-film: è una tradizione che ci portiamo dietro dall’inizio del lockdown” aveva confidato la D’Amico. E così hanno scelto tutti assieme cosa guardare. “E poi abbiamo i nostri giochi: nomi, cose, città e animali, rivisitato con calciatori, mestieri, frutta, verdura e verbi da declinare”.

E ancora: £Devo ammettere che ha proprio un buon carattere, la parte più aggressiva di lui è l’agonismo che mette in campo. Fuori è una persona zen. Cerca sempre di vedere il buono delle persone e delle cose. E’ un ottimista. E’ gioia di vivere”.

Un solo difetto, qualche imprecazione. “E’ una cosa che fa parte della sua toscanità. Nonostante la mamma sia la donna più religiosa che conosca e Gigi stesso sia molto praticante, ci sono delle espressioni colorite che fanno parte del suo gergo. Se i nostri figli dicono una parola fuori posto, lui si arrabbia moltissimo. E’ un gergo più legato al campo e sarei curiosa di sapere se effettivamente ha pronunciato la lettera D o la Z, lui di solito dice ‘zio’… Deve cambiare espressioni, comunque. E’ il primo che ci resta male quando gli scappa”.