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Jane Fonda racconta il suo momento di imbarazzo: nel 1960 un regista ci provò, era francese, alla fine cedette lui

Anche Jane Fonda ha avuto il suo quarto d’ora di imbarazzo, tanti e tanti anni fa, con un regista francese. Alla fne ebbe la parte senza doversi concedere.

Ma, dall’alto del suo nome e della sua storia personale, ha detto a un intervistatore: ‘Preferirei perdere un lavoro piuttosto che andare a letto con un ragazzo’ per ottenerlo.

La carriera di Jane Fonda abbraccia sei decenni e include due Oscar vinti per “Klute” nel 1971 e “Coming Home” nel 1978 e film iconici come “A piedi nudi nel parco”, “Barbarella”, “Si spara ai cavalli, vero?”, “La sindrome della Cina” o “9 to 5”.

Il ricordo di quelle molestie è ormai lontano, risale all’inizio carriera, forse del 1960 o ’61.

Fonda racconta di aver subito richieste esplicite da parte di un noto regista francese di cui non fa il nome perché ormai non più in vita. L’uomo era in America per proporle la partecipazione ad un film con Alain Delon ed era stato insistente con lei senza per altro ottenere nulla. Lui parlava solo francese e Jane, anche se parlava correntemente la lingua, fece finta di non capire. Alla fine, anche senza concessioni, ottenne la parte.

L’attrice pensa sia stata la cosa più assurda e orribile che le sia capitata ma è anche consapevole e intellettualmente onesta da ammettere che il fatto di essere la figlia di una grande divo americano, il premio Oscar e autentica leggenda di Hollywood Henry Fonda, l’ha preservata da giovane da esperienze di casting couch. E, ridendo, dice che il regista era francese e forse non conosceva il padre.

Jane conclude che allora pensava fosse un incidente divertente e comunque avrebbe preferito perdere un lavoro piuttosto che accettare uno scambio come andare a letto con un uomo che non l’attraeva. Molte attrici o altre donne hanno invece subito ogni tipo di pressione sul posto di lavoro. Alla fine nel suo caso, afferma, il signore in questione “non ha fatto altro che chiedere”.

Oggi Jane Fonda si dedica a vari progetti che parlano di amicizia soprattutto fra donne come nella commedia “80 for Brady”, interpretata dalla stessa Fonda insieme a Lily Tomlin, Sally Field e Rita Moreno. Quattro amiche ottantenni che con forza, un po’ di pazzia e tanta determinazione inseguono il sogno più grande della loro vita come partecipare al Super Bowl.

Dopo la fortunata serie su Netflix “Grace and Frankie” e il prossimo sequel di “Book Club”, che uscirà a maggio, con questa commedia si dipana un filo invisibile che intreccia valori come il senso dell’amicizia, dei sogni che possono avverarsi, dell’età che non è un tabù e può anche non essere un impedimento al fare.

Tutto ciò non, ammette l’attrice, non è stato intenzionale ma una felice conseguenza degli eventi. Felice perché per lei l’amicizia è importante come lo è per tutti gli esseri umani che hanno bisogno di relazioni, di non sentirsi soli ma amati e abbracciati perché anche la fisicità è elemento essenziale per una qualità della vita.

Ed è felice perché le donne con cui lavora in “80 per Brady” e in “Book Club: The Next Chapter” sono realmente amiche anche nella vita e questo per lei è una fortuna.

 

 

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