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La volta buona, Marco Carta: “Ho vissuto la morte di mia madre come un abbandono”

Marco Carta è tra gli ospiti del programma “La volta buona” condotto da Caterina Balivo. Durante l’intervista, il cantante ha parlato della sua infanzia, di quando a soli 10 anni ha dovuto dire addio alla madre, venuta a mancare a causa di una grave malattia. Marco Carta ha raccontato:

Quando mia madre ci ha lasciati, ho provato un senso di abbandono profondo. A soli 10 anni, ovviamente, non riuscivo a comprendere appieno che una malattia mi stava strappando via mia madre. Lo vivevo come un abbandono. In quei giorni, rivolgevo a mia mamma domande come: “Mamma, tu non morirai, vero?” e lei rispondeva sempre con un rassicurante “No, certo che no”. Mi sentivo tranquillo perché lei mi aveva detto così. Ovviamente, voleva proteggermi e rassicurarmi”.

Marco Carta è cresciuto con la nonna, che è stata la sua roccia. Ha raccontato di come lei lo abbia sempre protetto, anche nei momenti più bui della sua vita come per esempio quando fu ingiustamente accusato di aver rubato delle magliette. A seguito di quell’episodio ci fu un processo in cui Marco Carta fu completamente assolto:

Mia nonna è stata la mia roccia, mi ha protetto. Ha condiviso con me i momenti più belli e anche quelli più difficili della mia vita. Il famoso episodio delle magliette ebbe una enorme eco mediatica, ma questa eco non c’è stata per la mia assoluzione. Penso che sia giusto che la stessa attenzione e lo stesso spazio dedicati a un’accusa infondata vengano riservati anche all’assoluzione. Purtroppo, non è stato così e mia nonna desiderava che fosse diverso”.

Marco Carta ha parlato anche di come i colleghi non gli siano stati vicini nei momenti difficili:

“Mia nonna è stata sempre al mio fianco, mentre i miei colleghi non mi hanno dimostrato alcun sostegno. In quel periodo ho toccato il fondo. Quando ho sentito i miei piedi arrivare in fondo, ho accettato la situazione. La mia famiglia e il mio allora fidanzato mi sono stati vicini. Avrei voluto ricevere sostegno anche da parte delle persone del mondo dello spettacolo, ma purtroppo non è stato così. Tuttavia, una volta toccato il fondo, ho deciso di risalire. Non tutti insieme, ma passo dopo passo”.

Claudia Montanari

Nata nel 1985 a Roma. Una laurea in lettere con indirizzo moda e comunicazione, sostengo che Roberto Rossellini, lo Stedelijk Museum, Naruto e Lena Dunham mi abbiano cambiato la vita. Da più di 10 anni lavoro come society journalist per ladyblitz e blitzquotidiano occupandomi di moda, lifestyle, salute, viaggi e bellezza.

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