Lele Mora racconta a La Zanzara il furto: "Ormai le provo tutte, non sono ricco come Corona" Lele Mora racconta a La Zanzara il furto: "Ormai le provo tutte, non sono ricco come Corona"

Lele Mora racconta il furto: “Ormai le provo tutte, non sono ricco come Corona”

Lele Mora racconta a La Zanzara il furto: "Ormai le provo tutte, non sono ricco come Corona"
Lele Mora racconta il furto: “Ormai le provo tutte, non sono ricco come Corona” (foto d’archivio Ansa)

MILANO – Lele Mora racconta a La Zanzara su Radio 24 perché si è cacciato nell’ennesimo guaio: “Nei momenti di crisi, non lavori e fai di tutto per tirare fuori qualcosina”. “Con lo champagne dovevo guadagnare 10mila euro”. “Affari con un pregiudicato? Ma non chiedo la fedina penale alle persone, non lo sapevo”. “Avevo in mano una valigetta con 40mila euro in contanti”. “Non ho più nulla, non sono ricco come Corona, campo solo grazie a mio figlio”.

“Mi avevano detto che si poteva comprare champagne a buon prezzo, invece ci hanno solo fregato. Era una buona opportunità, la persona con cui dovevo fare l’affare è uno che conosce un sacco di locali che avevano chiesto le bottiglie e poi avrei guadagnato qualcosa. Nei momenti di crisi le provi tutte per guadagnare qualcosina, dovevo tirare fuori 10mila euro. Ma non sapevo che sarei finito in un campo rom”. Così Lele Mora.

Ma ti metti a fare affari con un pregiudicato?: “Non lo so, non è che vado a chiedere la fedina penale alle persone. Neppure sapevo dove stavo andando. Questo ragazzo lo conoscevo da tanto tempo. Mi ha detto che c’era una bella opportunità, che conosce un sacco di locali che glielo avevano chiesto così guadagni qualcosa. Mi ha detto che c’era un tot di bottiglie da comprare e sono andato a vedere, tutto lì. Invece siamo finiti dentro a un campo rom. Mi hanno solo spaventato, non mi hanno picchiato. Pistole ed armi erano tutte finte, era tutta una messa in scena”.

Chi aveva i soldi in mano?: “Ce li avevo io i soldi in mano, ma non erano soldi miei. E poi un altro mi ha minacciato per riavere i soldi.  Li ho dovuti chiedere a mio figlio”. “Con la persona che mi ha portato nel campo rom – dice Mora – avevo fatto altri affari, altre cosette, degli stock. Mi ha detto che c’era una bella opportunità e sono andato a vedere. Ed è successa questa cosa. In momenti di crisi quando uno non lavora, sta anche attento a guadagnare qualcosina. Non navigo nell’oro, non sono in un bel momento.  Non posso avere conti in banca prima di tutto. Io non sono Corona che guadagna tanti soldi. Non ho più niente. Vivo grazie a mio figlio, mi aiuta e vivo grazie a lui. Ma ho sbagliato a seguire l’istinto per guadagnare un 10 mila euro quel giorno. E ne ho persi 40. Alla fine mio figlio mi ha dovuto aiutare, poverino”.

Dunque non sapevi che i soldi venivano da un delinquente: “No, non sapevo. Se uno deve informarsi di tutto, non fai niente”. Perché non hai fatto denunce?: “Non ho fatto nessuna denuncia. Se tu fai una denuncia poi il nome di Lele Mora risuona dappertutto”.

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