Bret Watson, testimone oculare della morte di Lyam Payne, ha rilasciato una dichiarazione all’interno del documentario TMZ Presents: Liam Payne: Who’s to Blame? A distanza di due mesi dalla morte del cantante, precipitato dal terzo piano di un albergo a Buenos Aires, TMZ ha realizzato un documentario sul suo decesso e su tutti i punti oscuri della vicenda, catturando l’attenzione dei fan che si sono scagliati contro questa produzione criticandola pesantemente.
Il 16 ottobre, quando si trovava nella sua camera insieme alla sua wedding planner, Bret Watson ha visto il cantante precipitare dal terzo piano dell’hotel: “Ho riconosciuto immediatamente Liam. Per me è morto sul colpo. Devo dire che è stato il suono dell’impatto, più della caduta, ad essermi rimasto impresso nella mente nei giorni successivi. Tanto che non sono riuscito a dormire per giorni. Sono ancora sconvolto”, ha dichiarato nel documentario Watson, il testimone oculare.
Proseguendo nel suo racconto, Watson ha raccontato nei particolari quello specifico giorno di ottobre, dichiarando di aver visto il cantante che con il passare delle ore appariva sempre più ubriaco e fuori controllo. Watson ha inoltre affermato che lui e altri invitati avevano visto lo staff dell’hotel costretto a trasportare Payne nella sua stanza, sorreggendolo per le braccia. Poco dopo si sarebbe consumata la tragedia.
Sono passati appena due mesi dalla tragica morte del cantante Liam Payne. Eppure, TMZ, noto negli ambienti del giornalismo scandalistico, ha già mandato in onda, il 16 dicembre, un documentario sulla vicenda. Nonostante le indagini sulla morte di Payne siano tutt’ora in corso, TMZ Presents: Liam Payne: Who’s to Blame? persegue la strada della ricostruzione storica, grazie anche ai contributi di diversi elementi come lo stesso Bret Watson e il suo racconto.
Il documentario, come prevedibile, ha scatenato diverse reazioni, molte delle quali convergono verso pesanti critiche. “È disgustoso che sia stato fatto un documentario sulla morte di Liam Payne, non è stato sufficiente pubblicare su internet le foto del corpo?”, scrive qualcuno un utente sui social. “Vi prego di non guardare quel documentario, è irrispettoso sia nei confronti delle famiglie delle persone indagate e sia nei confronti dei genitori di Liam. Questo è soltanto un modo di TMZ di lucrare ancora di più sulla sua morte”, scrive qualcun’altro.