Loredana Bertè: "Sono stata violentata a 17 anni. La morte di mia sorella..." Loredana Bertè: "Sono stata violentata a 17 anni. La morte di mia sorella..."

Loredana Bertè: “Sono stata violentata a 17 anni. La morte di mia sorella…”

Loredana Bertè: "Sono stata violentata a 17 anni. La morte di mia sorella..."
Loredana Bertè: “Sono stata violentata a 17 anni. La morte di mia sorella…”

ROMA – Loredana Berté, ospite di Domenica Live, ha parlato del suo passato, delle sue sofferenze e del suo più grande senso di colpa: “Se avessi fatto meno viaggi Mimì sarebbe ancora viva”. Mimì è sua sorella, Mia Martini, che si tolse la vita, nel 1995. “Quando uno è troppo brava – ha detto la Bertè -, tu la distruggi, dicendo che porta male. Mimì non si drogava, si faceva una canna ogni tanto, ma hanno scritto di tutto. L’hanno infamata. Ancora la ricordano male”.

“Non ho fatto un viaggio di meno per starle vicino – ha raccontato Loredana Bertè -. Lei insistette tanto per darmi un telefonino, io non l’ho voluto, se quella sera lo avessi avuto, lei sarebbe ancora viva. Io ci penso. Non mi perdonerò mai per questo. Non è vero che il tempo cambia le cose, non cambia niente…”

La Bertè ha raccontato anche altri dolorosi episodi del suo passato “Mio padre era violento sia con me che con mia sorella. Quando in casa metteva la musica di Beethoven c’era il terrore. Era il segnale che avrebbe alzato le mani.” I rapporti erano difficili anche con la madre. “Pensava solo ai soldi, ha venduto la casa prima di morire”.

Infine ha svelato di essere stata violentata quando aveva 16 anni: “Ricordo che le mie amiche mi incoraggiavano ad avere la mia prima relazione. C’era un ragazzo che si comportava sempre in maniera gentile con me, mi corteggiava regalandomi mazzi di rose. Alla fine mi sono decisa ad uscire con lui. Mi portò in un appartamento fuori Torino ed appena dentro mi strappò i vestiti e mi picchiò, mi sono riuscita a divincolare e sono scappata in strada. Un tassista mi vide tutta insanguinata, mi accompagnò al pronto soccorso. Ho odiato le mie amiche. Non lo potevo neppure dire a mia madre, altrimenti mi avrebbe picchiata anche lei. Dopo, non ho voluto più vedere un uomo per tre/quattro anni”.

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