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Luca Giurato, chi era il giornalista e conduttore morto a 84 anni

Aveva 84 anni Luca Giurato, morto ieri mentre era a Santa Marinella con la moglie Daniela Vergara. Giornalista e conduttore televisivo, Luca Giurato nacque a Roma il 23 dicembre del 1939. Figlio di Giovanni, diplomatico siciliano che fu agente consolare in Uruguay, Luca Giurato però, raccontano, riprese la vena artistica dal nonno materno, il drammaturgo e regista Giovacchino Forzano.

A Roma aveva conseguito la maturità classica al liceo Virgilio e poi aveva iniziato la sua carriera giornalistica a Paese sera e poi a La Stampa. Nel 1986 la nomina a direttore del Giornale radio di Radio Rai, per poi passare alla vicedirezione del Tg1 fino al 1990. Dal 1992 l’ascesa alla popolarità: prima la conduzione di A tutta stampa, rassegna stampa all’interno del Tg1 notte, poi l’arrivo, l’anno dopo, a Domenica In con Mara Venier. Il giornalista così, con la sua simpatia e con le sue gaffe (tra cui l’indimenticabile “A pra foco”) divenne nel tempo uno dei volti più popolari della televisione.

“Il 70% delle mie gaffe sono originali – disse scherzando durante un’intervista con Silvia Toffanin – ma ammetto che quando ho visto il grande successo che riscuotevano, qualche volta ci ho marciato”.

La vita privata di Luca Giurato

Dopo un primo matrimonio, con Gianna Furio, da cui nacque anche un figlio, Luca Giurato si è poi sposato con Daniela Vergara, anche lei giornalista.

“Ho incontrato Daniela – raccontò Giurato – nel corridoio di Montecitorio, lei era una giovanissima e attraentissima reporter di una agenzia di notizie, alla quale La Stampa, il mio giornale, era abbonato. Mi sono invaghito prima di tutto della voce, quando chiamava per dare le notizie che aveva raccolto. Dopo due telefonate, mi dissi che avrei voluto conoscerla. Vado a Montecitorio e chiedo ad un amico, dove potessi trovarla. Ce l’avevo di fronte a me, una creatura che definire meravigliosa è poco. Le faccio un sorriso, ma lei continuò a lavorare. Ci sono volute le 7 fatiche di Ercole, più le mie, per invitarla a prendere un caffè e poi una cena. Dopodiché da una breve convivenza siamo passati ad un matrimonio”.

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