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Luca Marinelli: "Siamo tutti vittime di un sistema patriarcale" (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Luca Marinelli, protagonista del film Paternal Leave, diretto da sua moglie Alissa Juing, riflette sul sistema patriarcale in cui viviamo, affermando che “siamo tutti vittime di un sistema patriarcale”. Secondo l’attore, il patriarcato rappresenta un problema profondo sia per gli uomini che per le donne. Marinelli osserva che, grazie al femminismo, stiamo cercando di abbattere questo sistema.
La sua esperienza personale, vivendo con Alissa e i suoi due figli, lo ha portato a riflettere su come i genitori possano essere migliori: “La cosa più importante che i genitori possono fare è ascoltare i propri figli e imparare da loro”. A suo parere, i bambini sono molto più in sintonia con il presente rispetto agli adulti, che, pur avendo più esperienza, si trovano spesso distanti dal momento attuale. A tal proposito, afferma che “i figli, rispetto a noi, sono molto più collegati al tempo presente. Noi abbiamo più esperienza, ma loro vivono l’oggi. Ci deve essere sempre uno scambio”.
La visione del padre
Nel colloquio con Fulvia Caprara, giornalista de La Stampa, Marinelli approfondisce la sua visione del ruolo di padre, dichiarando che “la prima cosa da fare, secondo me, è levare di mezzo le definizioni”. Per lui, un padre e una madre non devono essere ridotti a etichette o ruoli rigidi, ma semplicemente essere “persone che ci sono, presenti, e in ascolto”. A tal proposito, si domanda: “Che cos’è un “buon padre”? Non possiamo saperlo, io non ne ho idea, forse deve essere un padre e basta”.
Il film Paternal Leave esplora la figura del padre che si allontana dalla propria figlia, che aveva inizialmente rifiutato. Nel racconto, la figlia appare “molto più avanti del padre”, e quando quest’ultimo inizia ad ascoltarla, si rende conto che “sta vivendo la più grande fortuna della vita”.
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La solitudine e il contatto con la natura
Marinelli riflette anche sulla solitudine e sul tempo trascorso nella natura, temi che sono esplorati nel suo personaggio nel film. Confessa che è “una pulsione che in parte mi appartiene” e ritiene che sia fondamentale “passare del tempo con se stessi”. Tuttavia, aggiunge anche una riflessione importante: “Bisogna capire che cosa questo comporti. Se ti spinge a vivere su un atollo, lontano da tutti, magari non è molto utile”. Sebbene apprezzi la solitudine, Marinelli sottolinea l’importanza della compagnia: “È bello essere insieme, e ogni tanto ricavarsi momenti di solitudine”.