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NEW YORK – Michael Phelps ha sofferto di depressione e ha pensato anche al suicidio. Il nuotatore, pluri campione olimpico e mondiale, si è raccontato in un intervento al Kennedy Center:
“Volevo vincere, arrivare sempre più in alto. Dopo ogni Olimpiade cadevo in depressione. Ho pensato di non voler più vivere”. Per una persona così, la lontananza dalle gare e dalla competizione era un insopportabile vuoto. “Ero sempre affamato di vittorie – continua il nuotatore americano- ne volevo sempre di più. Volevo spingermi fino al mio limite, vedere dove potevo arrivare”.
Poi Phelps va ancora più nel dettaglio: “Nel 2012 c’è stato il momento peggiore, non volevo più gareggiare, non volevo più vivere in realtà. Passavo tre giorni su cinque a letto, mangiavo e dormivo, non volevo essere vivo”.