Mike Tyson è Italia. No, non per salire ancora su un ring ma per frequentare un set cinematografico. Virtuale, di ultima generazione. L’ex campione del mondo dei pesi massimi è a Torino per girare un film in cui farà il vendicatore, il giustiziere a fin di bene; sarà Bunny-Man, un super eroe, il Batman italiano che sarà lanciato al Festival di Roma a ottobre da Andrea Jervolino, produttore 37enne che si divide tra Cassino (Frosinone) e Toronto.
“Dove – come scrive Stefano Arcobelli sulla Gazzetta – 10 anni fa conobbe il popolarissimo Tyson, un personaggio estremo che mette paura e mette tenerezza se lo guardi negli occhi”. Il film si basa sulla vendetta di un rapper ricco, mascherato col volto di coniglio, che si affida proprio a Tyson per vendicare lo stupro della sorella, suicidatasi. Mike andrà a cercare i cattivi per ucciderli. Ha aggiunto Arcobelli: “È la catarsi perfetta dell’uomo più cattivo del Mondo che reciterà l’uomo più buono del Mondo. Mike in cerca della redenzione reale nel surreale”.
DAL RING AL SET CINEMATOGRAFICO
Il Tyson di oggi è tutta un’altra persona. Addirittura le nuove generazioni lo conoscono solo come attore. Della boxe dice che non c’è più bisogno ancora di lui: “Sto allenando il lottatore della Mma Francis Ngannou”.
Un gigante prossimo a sfidare l’inglese Joshua. La fama di “uomo più cattivo del Mondo” lo accompagna ancora. Ma lui la vuole rimuovere e dice: “Come persona sono un uomo migliore. Mi rimetto in gioco con più umiltà. Arrivo sul set dopo aver fatto corsi di recitazione per 3 o 4 mesi. Ora sto prendendo sul serio questo lavoro di attore e sono contento di essere al centro di un progetto italiano. L’Italia è un Paese bellissimo. Mia moglie ha frequentato la scuola in Italia e parla italiano. Stiamo pensando addirittura di comprare una villa e stare a contatto con il cinema italiano. Il mio sogno? Rimanere vicino all’industria cinematografica e continuare a lavorare qui”.
UNA CARRIERA LEGGENDARIA
Mike Tyson, americano di New York, è stato un pugile da leggenda. Considerato uno dei migliori pugili di tutti i tempi, campione del Mondo dei pesi massimi dal 1986 al 1990 con una breve parentesi nel 1996.
Nonostante la statura non elevata (1,78) ma in virtù di una tecnica e fisicità notevoli, è stato uno dei picchiatori più efficaci e temibili della storia. Ha vinto i suoi primi 19 incontri per ko e nel 1986, quando aveva solo 20 anni 4 mesi e 22 giorni, ha conquistato la corona WBC divenendo il più giovane campione del Mondo dei massimi, record che tuttora rimane imbattuto.
A 39 anni, nel 2005 , ha chiuso una carriera a dir poco turbolenta tanto da meritarsi soprannomi come “Iron Mike” o “Kid Dynamite”.