Morena Capoccia, attrice a luci rosse: “Da quando c’è il Covid per sopravvivere, a volte, pago in natura”

L’attrice a luci rosse Morena Capoccia racconta il suo lavoro ma soprattutto la sua esperienza in questi mesi di pandemia.

Morena Capoccia è una donna di 47 anni che ha fatto della sua passione per il se*so il suo lavoro. Nella vita ha fatto di tutto, dall’imbianchina all’aiuto cuoca, ma, come lei stessa ammette,” quei lavori non facevano per me”. A 40 anni ha deciso di cambiare vita e optare per il p*orno.

“Sono entrata nella scuderia della ‘CentoXCento’ produzioni amatoriali e da lì è nato tutto. Ho fatto parecchia tv con Maurizia Paradiso nel suo programma ‘Vizi Privati’, poi ho partecipato al reality ‘WildGirls’ ho rilasciato tante interviste e fatto tanti eventi. Il mio personaggio suscita curiosità e simpatia, ma alla fine non è un personaggio, io sono così, golosa di uomini”.

Gli affari al tempo del Covid

La donna però rivela che da quando è arrivato il Covid, “gli affari sono un disastro”: “Ormai è da marzo scorso che si fa poco e niente, l’ultimo film l’ho girato con Alex Magni a febbraio scorso prima del primo lockdown e si intitola ‘100X100 viaggiare tr*mbati’ , gli incontri privati sono sempre troppo pochi e gli spettacoli nei club privè non ne parliamo nemmeno. I miei guadagni derivano principalmente dagli incontri privati, poi dai film e dagli eventi che si organizzano all’interno dei locali per scambisti”.

Per Morena Capoccia sono stati mesi particolarmente difficili per via delle restrizioni: “Per fortuna abito con i miei genitori che assisto, loro sono pensionati quindi una base minima di soldi c’è. Mesi fa mi hanno anche staccato la corrente e degli amici mi hanno spedito dei viveri per alimentarmi durante il lockdown della scorsa primavera. Spesso, dove mi è possibile, invece di pagare in contanti dato che in questo periodo scarseggiano, pago in natura con prestazioni sessuali complete o parziali, come ad esempio un rapporto or*le, lo faccio volentieri non è una cosa forzata e se ho qualche soldo me lo tengo in tasca”.

Insieme a delle colleghe aggiunge “abbiamo anche scritto una lettera al premier Conte e gliela abbiamo inviata a Palazzo Chigi tramite raccomandata con ricevuta di ritorno chiedendogli sostentamento, tutela e aiuto per regolamentare il nostro lavoro di attrici a luci rosse, invitandolo a riceverci a colloquio come fatto con i baristi, ristoratori e proprietari di palestre e piscine. Ad oggi non ha ancora risposto. Il prossimo passaggio sarà quello di incatenarmi fuori da Palazzo Chigi e rimanere lì. O mi riceve o mi arresteranno, almeno in carcere mangio e dormo gratis”. (fonte DAGOSPIA)

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