Noemi ritira il premio per il “talento del futuro” e risponde per le rime a Barbara: “Che significa frequentare? Frequento anche i miei nonni”

Non si sa se gli auguri di “papi” le siano già arrivati («Non dirò se me li ha fatti o me li farà. Sono cose personali»), quel che è certo è che ora il «talento emergente» di Noemi Letizia è ufficialmente riconosciuto. Con tanto di premio: nientemeno che la “Torre d’Ayala”, metafora quasi epica che (a sentire Carlo Fumo, il regista del cortometraggio “Scaccomatto” in cui la 18enne di Casoria appare come comparsa) «rappresenta a pieno la tua vicenda, tu hai resistito al nemico. Ora prepara la tua armata e, con tanti sacrifici, studiando e nel tempo, sferra il tuo attacco».

Una sorta di “investura”, insomma, oltre che di buon augurio per quella «carriera nel cinema» a cui la biondissima Noemi sembra aspirare (quando non pensa al futuro da Velina o da parlamentare). La giuria del Valva Short Film Festival, rassegna all’edizione zero di un paese di millesettecento anime nel salernitano, ha infatti scelto di premiare proprio lei come «talento del futuro».

Un «grande incoraggiamento che mi aiuterà sulla strada del successo», a detta della Lolita di Casoria, che non rinuncia all’occasione per rispondere a tono alle allusioni della figlia del premier, Barbara Berlusconi, che a Vanity Fair aveva dichiarato: «Io non ho mai frequentato persone anziane». «Che significa frequentare? Frequento anche i miei nonni» ha ribattuto la giovane Noemi, che ha tenuto a precisare come il premier sia appunto per lei «un padre di famiglia, uno zio, un nonno».

Interrogata su Villa Certosa e la Sardegna, ha poi confermato: «Certo che ci tornerò in Sardegna, è un posto meraviglioso, ci mancherebbe che me ne privassi. Ma non ora, ad agosto. Mi prenderanno altri impegni, credo».

In abito elegante, ma accollato, e di fronte a genitori, amici e bodyguard, l’adolescente di Portici – ormai da mesi sotto i riflettori – ha poi ammesso: «La fama legata a Berlusconi? La vivo molto bene, da 18enne, e mi piace». Nessun imbarazzo, insomma, nemmeno per questo suo primo riconoscimento, che ha scatenato qualche polemica: «Io lo considero un premio vero, perché ho realmente recitato in un cortometraggio. Voglio intraprendere la carriera del cinema, e per questo sto studiando con un professore che viene a casa mia – ha concluso – Il premio dunque è una cosa meravigliosa, per partire, ma soprattutto per crescere».

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