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Nomination Oscar 2024, Oppenheimer corre per 13 statuette. Margot Robbie e DiCaprio i grandi esclusi

Oppenheimer di Christopher Nolan guida la corsa agli Oscar 2024 con ben 13 candidature, una in meno del record di sempre (Titanic, La La Land e Eva contro Eva). Povere Creature di Yorghos Lanthimos è arrivato secondo con undici chance agli Oscar del 10 marzo. Al terzo posto con dieci candidature Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese (alla sua decima chance), davanti a Barbie con otto.

Le nomination, scelte dai membri dell’Academy da un numero record di 93 Paesi, sono state annunciate oggi, martedì 23 gennaio al Samuel Goldwyn Theater di Los Angeles da Zazie Beetz e Jack Quaid. Successo per l’Italia con Matteo Garrone che entra ufficialmente nella cinquina dei migliori film stranieri con il suo Io Capitano.

Nomination Oscar 2024, i grandi esclusi

Margot Robbie (Barbie) e Leonardo DiCaprio (Killers of the Flower Moon) sono stati i grandi snobbati delle nomination agli Oscar. Esclusa dalla gara anche la regista di Barbie, Greta Gerwig, presa in considerazione per la miglior sceneggiatura non originale con il marito Noah Baumbach.

Il trionfo di Netflix

Netflix è, come in passato, in testa alle nomination con ben 18 candidature agli Oscar 2024, più di ogni altro studio. Seguono Apple con 13, la divisione della Disney Searchligt e Universal. Netflix, che non ha mai vinto come miglior film, è in corsa con Maestro di Bradley Cooper.

In nomination sette film della Mostra di Venezia

Nella rosa delle candidature sette film sono stati presentati alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, con 24 candidature complessive. Sono il film Leone d’oro Povere creature! (Poor Things) di Yorgos Lanthimos, il Leone d’argento per la regia Io capitano di Matteo Garrone, Maestro di Bradley Cooper, El conde di Pablo Larraín, La società della neve (La sociedad de la nieve) di J. A. Bayona, La meravigliosa storia di Henry Sugar di Wes Anderson e Bobi Wine: the People’s President di Moses Bwayo e Christopher Sharp. 

 

FIlippo Limoncelli

Romano, papà e giornalista dal 2015, scrivere di calcio è stata la mia vera e prima passione. Parallelamente, le mie altre grandi passioni, sono la musica e viaggiare. Tuttavia, credo fermamente che la pigrizia abbia il suo valore.

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