Nonna Fedez richiamata per il vaccino dopo lo sfogo sui social del rapper e della moglie Chiara Ferragni. Ma la influencer non ci sta e denuncia nelle Stories il favoritismo così ottenuto.
“Oggi la nonna di Fedez farà il vaccino e sapete perché? – scrive ancora agguerrita Chiara Ferragni – Perché dopo le mie Stories di critica alla gestione dei vaccini di ieri, un addetto alla vaccinazione ha chiamato nonna Luciana chiedendo ‘Lei è la nonna di Fedez? Alle 12 può venire a fare il suo vaccino'”.
A metà marzo era stato lo stesso Fedez a condividere sui social il messaggio ricevuto dalla nonna, Luciana Violini, che la informava del rinvio del suo appuntamento per il vaccino. “Immagino che, come lei, tante persone anziane siano nella stessa situazione – aveva commentato Fedez – Tutto francamente assurdo”.
Chiara Ferragni, lo sfogo sui vaccini in Lombardia
Quindi Chiara Ferragni è sbottata: “Se ieri ero arrabbiata, ora lo sono ancora di più pensando che nonna Luciana, che aveva il diritto di vaccinarsi da mesi, riesce a far rispettare un suo diritto solo perché qualcuno ha paura che io possa smuovere l’opinione pubblica”.
Ferragni fa quindi una sintesi degli ultimi mesi, delle difficoltà per molti italiani dopo un anno di pandemia e denuncia l’incapacità delle istituzioni, in particolare della sanità lombarda, a saper gestire un sistema di prenotazione dei vaccini che sia funzionante e che non lasci indietro nessuno.
La coppia, ricordiamolo, si è prodigata anche durante il primo lockdown per raccogliere fondi e ampliare il reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele. E ha lanciato ripetuti appelli all’uso della mascherina.
Proprio a seguito del loro impegno i due avevano ricevuto l’Ambrogino D’oro, vicenda che non aveva mancato di sollevare polemiche e commenti.
Chiara Ferragni, l’appello a Mario Draghi
Il lunghissimo sfogo si conclude con un appello al presidente del Consiglio Mario Draghi:
“Questo appello lo faccio a Mario Draghi, persona che stimo e alla quale va il mio supporto e comprensione perché non posso nemmeno immaginare quanto è incasinata la situazione che ha ereditato […] Basta chiacchiere! Bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare perché la gente è stanca! Vogliamo tornare ad essere orgogliosi di essere lombardi, italiani, europei. Perché oggi non siamo più certi di poterlo essere”.