Omaggio di Reggio Emilia al genio di Cesare Zavattini, emiliano doc, maestro e teorico del neorealismo italiano. Un riconoscimento (non è il primo) alla sua proverbiale poliedricità di linguaggi che spaziava in molti ambiti: cinema, teatro, pittura, poesia.
Una personalità dalle mille sfaccettature. Bene dunque ha fatto la sua città (Zavattini era un bassaiolo nato a Luzzara) a dedicargli una mostra al Palazzo dei Musei, inaugurata sabato primo aprile. Durerà fino al 7 gennaio 2024. Titolo perfettamente in linea con lo spirito dell’artista. E cioè: “Parliamo ancora di me. Tra parole e immagini “.
I curatori (Alberto Ferraboschi e Alessandro Gazzotti) hanno ripreso, pari pari, il titolo del primo e fortunato libro di Zavattini – appunto “Parliamo ancora di me” (1931) – ed hanno attinto alla ricca collezione dei dipinti del maestro collocati nei Musei Civici.
Tutta l’esperienza culturale che ha caratterizzato la poliedricità di Zavattini (1902-1989) è raccolta a illustrare una marcata dimensione autobiografica nel processo creativo. Il percorso espositivo documenta la sostanziale organicità e coerenza dell’opera Zavattiniana focalizzata nell’impegno per una riflessione sulla propria autopresentazione.
E la sua trasfigurazione nel campo della scrittura e della pittura. Nel percorso emerge la forte contaminazione tra forme della scrittura e della pittura così come la dimensione trasmediale della creatività artistica Zavattiniana. Insomma è evidenziato il forte nesso tra pittura e letteratura. Fattori questi che hanno caratterizzato l’attività dell’autore luzzarese fin dagli esordi degli anni Trenta e destinato ad accompagnarlo durante il suo lungo itinerario artistico.
Zavattini ha al suo attivo più di 60 film come sceneggiatore. Ha cominciato nel 1935 con Mario Camerini poi ha lavorato con Vittorio De Sica, Alessandro Blasetti, Luigi Zampa, Alberto Lattuada. Tra i molti titoli sono da ricordare due in particolare realizzati con la regia di Vittorio De Sica: Sciusa’ (1946) e Ladri di biciclette (1948). Due anni dopo ha sceneggiato sempre con De Sica “Miracolo a Milano “. Ha collaborato anche con Renato Rascel (“ La passeggiata “). Indimenticabili i successivi tre film con De Sica cioè “ Ieri, oggi, domani”, “ Matrimonio all’italiana”, “ I girasoli”.
Cesare Zavattini per la sua sceneggiatura originale è stato candidato al premio Oscar con tre opere: Sciusa’, Ladri di biciclette e Il miglior soggetto . Ha vinto anche tre Nastri d’Argento.
In mostra ci sono anche gli scritti per il cinema e soprattutto i carteggi con grandi pittori come Dubuffet, Campigli, Fontana, De Pisis, Buzzati.
Quattro militari italiani della missione Unifil sono rimasti feriti dopo che la base nel sud…
Alla Lidl ad un'ora del giorno ben precisa ci sono offerte imperdibili capaci di lasciarti…
Nel 1930, un piccolo comune scozzese di nome Invergordon acquistò un busto marmoreo per la…
Yuki Tsunoda, pilota giapponese di Formula 1 della scuderia Visa RB, ha vissuto un’esperienza spiacevole…
La stagione natalizia si avvicina, e con essa la voglia di gustare uno dei dolci…
Si prospetta un fine settimana complicato per chi utilizza il treno, a causa di uno…